di Americo Mascarucci

Abbiamo intervistato Marco Rizzo, leader del Partito Comunista per sapere quanto la neo segretaria del Pd Elly Schlein, sia realmente di sinistra. Da ieri infatti non si fa che parlare di svolta a sinistra del Pd, di rifondazione della sinistra, di ritorno ai temi della sinistra grazie all’elezione della prima donna alla guida del principale partito di opposizione. Ma è davvero così?

Allora Rizzo, con la vittoria della Schlein il Pd torna ad essere un partito di sinistra?

“Guardi, se la Schlein è la sinistra, allora io le dico che non posso essere di sinistra”.

Addirittura?

“Lei è il prodotto ottimale delle elìte mondialiste, liberiste, statunitensi ed europeiste. Io ho fatto i picchetti alla Fiat Mirafiori e ho partecipato alle lotte del movimento studentesco negli anni settanta, mentre la Schlein è partita facendo la campagna elettorale per Obama. Mi sembra tutto molto chiaro. Per altro lei tocca soltanto lateralmente i temi del lavoro e dei diritti sociali distrutti dal suo partito. L’impianto culturale della Schlein, se vogliamo parlare in termini sofiscati, è quello di George Soros, mentre se usiamo una terminologia più popolare direi che è lo stesso di Sanremo; un’agenda fucsia e radical chic imbevuta di ideologia fluid gender, di filo atlantismo e di ambientalismo gretino”

In compenso però ha detto che vuole introdurre la patrimoniale. Non è un tema di sinistra?

“Ma per carità! La neo segretaria del Pd è lontana anni luce dal ceto medio, dalla classe operaia e dalle famiglie. Inoltre è filo Nato, filo Ue, favorevole alla guerra. Parla di pacifismo, ma il suo è soltanto un pacifismo di cartone, visto che ha votato in Parlamento per l’invio delle armi. E’ un pacifismo falso quanto lo è il sovranismo della Meloni. In politica estera e sulle questioni economiche e sociali sono perfettamente sovrapponibili, le due facce della stessa medaglia”.

Come spiega il fatto che sia riuscita a vincere nonostante il voto contrario dei circoli?

“Non avevano grande scelta se pensa che dall’altra parte c’era un tecnocrate come Bonaccini che avrebbe continuato a praticare  una sorta di respirazione bocca bocca ad un Pd che è ormai un cadavere politico; hanno tentato il colpo per avere immediatamente la possibilità di un’alternanza con la Meloni, che è cosa però molto diversa dall’alternativa. C’è stato del resto tutto il circo mainstream che ha lavorato per rendere possibile la vittoria della Schlein. C’è un popolo di tifosi che si lascia facilmente suggestionare dalla propaganda mediatica”.

Se non ci fosse stata la Meloni a Palazzo Chigi avrebbe avuto ugualmente successo?

“Penso sia un errore focalizzare l’attenzione in questi termini. Io invece mi porrei un altro tipo di domanda”.

Ossia?

“Oggi le tre più importanti cariche a livello europeo, presidente del Fondo Monetario internazionale, presidente della Commissione europea e presidente della Banca Centrale sono occupate da donne. In Italia abbiamo una donna alla guida del governo e adesso anche una donna a capo dell’opposizione. Cosa è cambiato e cosa cambia sulle questioni concrete rispetto al passato quando c’erano gli uomini ? Quale valore aggiunto hanno portato? Non mi sembra di aver visto grandi cambiamenti nella politica europea ed italiana sinceramente”.

Però in un partito come il Pd, fondamentalmente maschilista, sarebbe stato permesso ad una donna di scalare i vertici se non ci fosse stata l’esigenza di colmare il gap di genere con la destra che ha portato al governo la prima donna premier della storia italiana?

“Può darsi pure che ci sia un nesso, ma sinceramente la cosa mi sembra assolutamente irrilevante. La Meloni e la Schlein sono opposte ma speculari, e come detto sulle questioni rilevanti sono d’accordo su tutto. Sono filo atlantiste e filo europeiste alla stessa maniera e sono perfettamente allineate alle scelte economiche di Bruxelles, così come lo sono sulle alleanze internazionali e sulla collocazione geopolitica dell’Italia. Quindi, di che stiamo parlando?”.

Pensa che con la Schlein alla guida del Pd, ci potrà essere un rimescolamento degli equilibri politici nel campo dell’opposizione? Un potenziamento dell’asse con i 5Stelle e la rottura definitiva con il Terzo polo?

“Sono tatticismi che poco interessano. Quello che è certo è che non cambierà nulla per noi, che andremo avanti per la nostra strada e con il nostro progetto di una democrazia sovrana e popolare, libera dalla schiavitù della Nato e dell’Europa. Anzi, per certi versi l’arrivo della Schlein contribuisce a fare chiarezza e a smascherare la falsa sinistra. Tutto sta nell’accortezza del popolo italiano a non lasciarsi ingannare dalle informazioni del mainstream”.

Fonte:

Di BasNews

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