Che cos’è la Felicità?

È una domanda apparantemente banale ma complessa; enigmatica ma semplice.

 Insomma, è un quesito che racchiude molti paradossi e contraddizioni ma è una curiosità alla quale ognuno di noi darebbe una risposta individuale e dettata dalle proprie personali concezioni mentali e spirituali, le stesse concezioni miste alla riflessione sui propri desideri utopici/illusori oppure raggiungibili: porsi queste domande, forse, è un meccanismo catartico per intraprendere la strada della “beatitudine”, della gioia di vivere.

Ma anche non porsi alcuna domanda ed accogliere le casualità e le imprevedibilità che la vita ci pone, può indurci ad apprezzare e cogliere la Felicità, che spesso ci sfugge dalle mani.

Michele Libutti, stimatissimo medico e scrittore rionerese, laureato in Lettere Classiche, ha dedicato alla ricercata felicità un romanzo molto interessante quanto intenso, dal titolo:”Oltre la Felicità”.

Il romanzo racchiude in sé una componente molto evidenziata, rivoluzionaria:

 l’importanza di sognare, di “innalzarsi in volo” con la mente e con l’anima, di riflesso ai tratti onirici che ognuno di noi possiede, per poi tornare alla realtà con serenità e gioia, grazie al collegamento inevitabile che ognuno di noi riesce ad intercorrere tra il mondo fantasioso, sognante, ed il mondo oggettivo, realistico.

Il libro è psicologicamente minuzioso,  esalta il subcosciente grazie all’esaustività dei vari passaggi del racconto, passaggi differenti ma concatenati.

La sua narrazione è molto scorrevole, innesca in chi legge una curiosità spiccata, come le tante emozioni che si differenziano di capitolo in capitolo, che nascono dalla

 proiezione emozionale trasmessa dallo scrittore al lettore: questo è il dono culturale reciproco più grande.

I protagonisti del romanzo sono Lucy e Giulio che si innamorano di un amore pulito, raro, soddisfacente e felice.

Giulio è un uomo divorziato, e Lucy è una donna che ha ritrovato la serenità dopo una lunga storia interrotta.

Entrambi sono scoraggiati, depressi per le reciproche delusioni sentimentali precedenti, fino a quando si incontrano e inizializzano un rapporto meraviglioso e conoscono l’amore, che va oltre le tante difficoltà che la vita presenta loro come gli scontri conflittuali delle rispettive famiglie che non accettano il loro rapporto, un sacerdote che cerca di allontanarli, e tanti altri tasselli atti a minare la loro relazione.

Ma il loro amore è più forte.

Intraprenderanno sentieri magici, mistici, tra scenari fantastici ed avvenenti.

Il romanzo è caratterizzato dalla rara capacità del Libutti di intrecciare con un connubio perfetto il realismo al sogno e viceversa.

È un’opera colma di metafore da cogliere, proprio come il titolo che apre una sequenza di prospettive mentali da guardare con attenzione e perspicacia.

La felicità terrena si correla alla felicità “senza tempo”, quindi alla felicità eterna, quella dell’altro mondo, un mondo nuovo, non visibile ad occhio nudo.

In ogni caso, l’amore è l’unica cura efficace contro le avversità e ci regala la Felicità, nel senso esteso del termine, in questa vita e nell’altra.

E Michele Libutti ci ha donato questa concezione con nitidezza, lucentezza ed intuito.

Michele Libutti ci ha donato questa concezione della vita con nitidezza, lucentezza e intuito. 

Il libro ha in copertina un efficace disegno della brava Roberta Lioy e la prefazione della prof.ssa Deana Summa, la quale sostiene che:” È  l’amore il viatico per la felicità, l’unico efficace rimedio contro le afflizioni della vita”.

Come darle torto?

Carmen Piccirillo

Di BasNews

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