Periodicamente sono posti all’attenzione della popolazione del Vulture e delle istituzioni locali alcuni temi molto delicati, compreso quello legato all’Ospedale di Melfi per il quale dovrebbe essere convocata una seduta del Consiglio comunale della città federiciana. Spero che il potenziamento dell’ospedale sia posto al centro dell’agenda politica. Sarebbe paradossale commentare il contrario, dato che in questa parte dell’anno, come già avvenuto in passato, si tentano interventi, quasi alla chetichella, per mettere mano ai servizi essenziali con soluzioni spesso al ribasso e dannose per i cittadini.
Oggi, dunque, il tema della sanità con l’Ospedale di Melfi è molto importante e non ammette distrazioni. Attenzione, però. Pensiamo a come è andata a finire con il Tribunale. Aggiungo in questo contesto anche che occorre profondere ogni sforzo per fare in modo che non venga intaccato il valore strategico, in Italia e nel mondo, dello stabilimento Stellantis di San Nicola e dell’indotto.
Ma procediamo per gradi.
L’Ospedale di Melfi deve mantenere la propria centralità, dato che si trova nel territorio più popoloso della Basilicata, senza dimenticare le altre fondamentali connessioni che riguardano quest’area: il riferimento è al CroB di Rionero e all’Ospedale di Venosa. Il mio impegno, prima e dopo l’emergenza pandemica, è stato sempre totale sul versante del diritto alla salute.
Tocca al Comune di Melfi mantenere un atteggiamento fermo, costruttivo e mai votato a scelte al ribasso. Perché dico questo? Perché in passato qualcuno, per puri calcoli politici, ha barattato carriere personali, sacrificando gli interessi di intere comunità. Un atteggiamento a mio parere inconciliabile con un nuovo corso della politica che si vorrebbe inaugurare.
Il mio riferimento al Tribunale di Melfi non è casuale, dato che undici anni fa, il 19 luglio del 2012, l’Ordine degli avvocati melfitano organizzò una importante manifestazione popolare per mettere in guardia la cittadinanza su alcuni rischi, che, purtroppo, un anno dopo, nel settembre 2013, si concretizzarono con la chiusura degli uffici giudiziari. Un’onta, uno sfregio, una vergogna che non ha avuto forse eguali in tutta Italia. Attenzione, dunque, affinché non si verifichino situazioni come quelle del passato.
L’Ospedale di Melfi merita di essere valorizzato sempre di più. Giochetti al ribasso non devono essere consentiti.
Il Vulture – e spero che il presidente Bardi sfoderi un po’ di orgoglio territoriale, dato che conosce bene quest’area della Basilicata – ogni giorno affronta sfide che disegnano il proprio presente e il proprio futuro. Questo è un invito al presidente della Giunta regionale a farsi rispettare anche in vista del delicato incontro, il prossimo 24 luglio, a Roma, sugli stabilimenti Stellantis italiani, compreso quello di San Nicola di Melfi.
Quale sarà il cronoprogramma per definire, chiamiamola così, la “nuova vita” dello stabilimento Stellantis di Melfi? Quando partiranno i modelli promessi? Alla fine del contratto di solidarietà i 6400 lavoratori dello stabilimento di Melfi rientreranno tutti in fabbrica? Sono domande legittime per le quali Melfi, il Vulture e la Basilicata meritano risposte serie e precise. Lo sviluppo e il benessere del nostro territorio si costruiscono con l’impegno di tutti e si intrecciano con tanti temi che definiranno il futuro della nostra regione.
Gianni Leggieri, Consigliere regionale