Quante volte, specie negli ultimi anni, abbiamo sentito questa parola “diversità”.

Siamo unici ma diversi. Qualcuno può dire “meno male”, se la pensiamo tutti alla stessa maniera che mondo sarebbe.

Se riusciamo a comprendere che siamo unici, diversi, che la diversità è una ricchezza, forse ci sarebbe un mondo migliore, invece c’è sempre qualcuno che ha da ridire sugli altri qualunque essi siano, ci dividiamo per categorie, mentre siamo PERSONE. Non devono esistere le parole immigrato, clandestino, gay, lesbica, trans, bianco, nero, giallo. Siamo persone e non categorie.

La stessa Sacra Scrittura nel libro degli Atti degli Apostoli dice che “Dio non fa preferenze di persone”, mentre noi siamo i primi a fare preferenze di persone, a puntare il dito, a giudicare perché non ci va bene nulla.

Lo stesso Papa Francesco, il Papa più criticato degli ultimi 100 anni e, soprattutto da sottolineare, non ascoltato purtroppo da 10 anni, dal momento che è diventato Papa, sta cercando di far comprendere il valore del Vangelo con tutte le sue sfaccettature. Per alcuni, pochi, che conoscono il Vangelo non è una novità, mentre per chi non conosce il Vangelo, o la Bibbia, tanti, tanti cattolici, sembra che è tutta una novità. Non riescono a comprendere che Dio è Amore come dice San Giovanni nelle sue lettere.

Poi, notizia di queste ore, Papa Francesco è uscito dall’ospedale, ora gli aspettano in Vaticano, anzi a Santa Marta, giorni di riposo, ma sappiamo che il Papa non vuole stare fermo nemmeno un secondo. Quando è uscito dal Gemelli ha detto “sono ancora vivo”, mentre mezza Italia era strafelice che era in ospedale e non vede l’ora che muore. Anche questa volta le crociate di preghiera per augurare la morte al Papa non sono andate a buon fine.

La diversità è una ricchezza, quando lo capiremo sarà sempre troppo tardi, come sarà sempre troppo tardi capire che la Chiesa siamo tutti noi, non sono solo i preti, i frati, le suore, siamo tutti noi e che non serve a niente criticarla e poi ci lamentiamo che le Chiese sono vuote. Sono vuote per il pessimo esempio dei laici, non tanto dei sacerdoti, e aggiungo anche di giornalisti diventati, da 10 anni a questa parte, pseudo esperti di questioni vaticane.

Lunga vita al Papa e soprattutto cerchiamo di essere uno dono dell’altro.

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