Per il capogruppo di Italia viva “da regione annunciata come potenzialmente ‘Bianca’ passiamo direttamente a ‘Rossa’ in poche ore senza aver messo in campo nessuna azione correttiva”
“È evidente che ripiombare in zona rossa manda nel totale sconforto la comunità lucana, in particolare le attività produttive che stavano provando a rimettersi in cammino con tutti gli sforzi e attenzioni possibili. Siamo, insieme alla comunità lucana, tenuti da sempre all’oscuro di tutti i dati di dettaglio legati al monitoraggio dell’emergenza Covid, attendiamo da mesi incontri con la task force, annunciati e mai convocati, pertanto, ad oggi, senza dati e con pochi ricoverati in terapia intensiva, appare irrazionale e inspiegabile questa decisione. La crescita del contagio, anche in Basilicata, non avviene certo in 24 ore e dal nulla. I modelli e le analisi di previsione da tenere sotto controllo utili a poter prendere decisioni dove stanno? Perché non sono stati condivisi nei giorni scorsi, perché non si è preparata la popolazione a questo nuovo sacrificio? Chiediamo immediata relazione al Presidente Bardi in Consiglio regionale, previsto per martedì prossimo”.
Lo rende noto il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva che aggiunge: “Siamo rimasti agli annunci degli assessori Leone e Rosa oltre che dello stesso Presidente Bardi. Solo qualche giorno fa parlavano di ‘Regione modello’ anche sul piano vaccinale (nonostante le percentuali di vaccini somministrati su quelli ricevuti ci collocano all’ultimo posto). Da regione annunciata come potenzialmente ‘Bianca’ passiamo direttamente a ‘Rossa’ in poche ore senza aver messo in campo nessuna azione correttiva”.
“Il CTS – dice – comunica decisioni ogni 15 giorni, un lasso di tempo nel quale vanno prese poi quelle locali per contenere il contagio con i dati esistenti, senza aspettare che crescano e ridursi a quelle drastiche del fine settimana, prima che sia troppo tardi e si giunga al collasso. Non ci risulta che il Governo regionale abbia fatto nulla di particolare, nei giorni scorsi, per evitare quello che si annuncia un altro colpo durissimo e incredibile sulla già precaria economia locale. Una regione che con soli 560.000 abitanti, avrebbe dovuto essere regione ‘Covid Free’ da tempo e invece, a 13 mesi dall’inizio pandemia, ha solo peggiorato la sua condizione. Spero si possa richiedere quanto prima una revisione della decisione relativa alla nostra Regione, innalzando il livello dei controlli anti assembramento in tutti i luoghi dove avvengono e il rispetto delle regole, senza nessuna deroga. Le scuole, ad esempio, hanno subito i contagi esterni: sono intere famiglie positive non solo i ragazzi e le ragazze, ultimo anello della catena di assembramenti fatti in pubblico, in pranzi e cene privati, in ambienti non controllati”.
“Il mondo del commercio, della ristorazione, del turismo, dello spettacolo – prosegue – è ormai sul lastrico. E’ necessario un Governo regionale più forte, deciso e organizzato, che si apra al dialogo e si faccia percepire dai cittadini e dalle cittadine che vogliono conoscere in che modo saranno sostenuti e difesi. Dalle segnalazioni che riceviamo, invece, la sensazione che hanno gli operatori di questi settori è di totale abbandono da parte della politica. Si faccia immediatamente chiarezza, Presidente Bardi, si prepari di concerto con il nuovo Governo nazionale un immediato piano ristori perché, dopo il fallimento politico, non segua quello economico e sociale. Per la nostra Basilicata sarebbe altrimenti devastante”.
“Noi consiglieri regionali – conclude – vorremmo poter fare la nostra parte ma, senza dati e informazioni, senza coinvolgimento, purtroppo quasi nulla possiamo. Se non assecondare rabbia e delusione per quello che la Basilicata di virtuoso poteva rappresentare e che, anche questa volta, non è riuscita a fare”.