“Martedì. in una conversazione con il suo omologo francese Emmanuel Macron, il presidente Zelensky ha avvertito che la Russia sta pianificando ‘pericolose provocazioni’ nella struttura [di Zaporizhzhia], affermando che ha ‘installato qualcosa di esplosivo’ nell’impianto ‘forse per simulare un attacco alla struttura o per qualche altro scenario. Ma in ogni caso, il mondo vede quel che stanno facendo””. Così sul Kiyv Post di oggi.

Zelensky aveva già lanciato tale allarme, ma Rafael Grossi, Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), l’aveva smentito seccamente in un’intervista rilasciata a France24 il 29 giugno.

Ne abbiamo scritto in una nota precedente, rilevando come tra 1 e il 3 luglio le autorità ucraine abbiano visitato per ben due volte la centrale atomica di Rivne, per mettere a punto una strategia atta a gestire un eventuale incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Zelensky smentito ancora una volta

Al di là di tale strano attivismo, resta appunto il reiterato allarme atomico di Zelensky, ripetuto imperterrito nonostante la smentita di Grossi. Gli esplosivi di cui ha parlato Zelensky, secondo altre fonti ucraine, sarebbero stati piazzati sulla volta della centrale nucleare per simulare un attacco dall’esterno.

Ma se si legge il report dell’AIEA su Zaporizhzhya di ieri, giorno in cui è stato lanciato il nuovo allarme, si può notare che non c’è nulla di tutto ciò. Il documento riferisce solo che, verso l’una di notte, è stata interrotta “l’unica linea elettrica rimanente da 750 kilovolt” che assisteva la centrale atomica ed era essenziale per il funzionamento dell’impianto di raffreddamento.

La linea, come si può notare da un report del sito Word nuclear news, fa parte della rete elettrica ucraina, quindi o è stata disconnessa da Kiev, come affermano i russi, oppure si è interrotta a causa di un danno causato dal conflitto.

Era l’ultima delle sei linee elettriche che servivano la centrale atomica, che da ieri è servita solo da una linea ausiliaria meno potente, da 330 kV,. Secondo l’AIEA, grazie a quest’ultima si è evitato il peggio, ma quanto avvenuto dimostra la “precaria situazione di sicurezza e protezione dell’impianto nucleare”.

Al di là del giallo della linea elettrica, va sottolineato che, ancora una volta, l’AIEA ha smentito seccamente Zelensky, anche se non in maniera esplicita (d’altronde Grossi, nell’intervista a France24, aveva dichiarato che non può contrapporsi al presidente ucraino).

Non solo l’attivismo degli ucraini, di ieri è la notizia drammatizzante che Xi Jinping avrebbe detto a Putin di non usare l’atomica in Ucraina. In realtà Putin ha sempre detto che non l’avrebbe usata se non in caso di minaccia esistenziale verso la Russia: E ora che il fonte tiene su tutta la linea, non si vede perché dovrebbe usarla.

Una boutade, insomma, smentita da Mosca e peraltro non riferita da alcun media cinese. Peraltro la smentita è corroborata anche da un report del New York Times sull’incontro virtuale, tenuto proprio ieri, di Xi, Putin e Modi.

Un report scrupoloso quello del NYT, nel quale non si trova traccia di tale avvertimento. Ma la boutade è comunque utile a corroborare l’allarme su un possibile uso del nucleare da parte russa. cioè la narrativa ucraina sulla centrale atomica di Zaporizhzhia.

Oppenheimer

A margine si può notare come in questa guerra raccontata in stile hollywoodiano si inserisce perfettamente la nuova produzione della fabbrica dei sogni: intorno il 20 luglio, infatti, uscirà nelle sale cinematografiche Oppenheimer, pellicola che racconta la tragedia della creazione della prima bomba atomica.

Il film è di Christopher Nolan, regista intelligente e di buona volontà che con la sua pellicola vorrebbe allarmare il mondo sul rischio della Bomba e della distruzione conseguente, timore che ha dominato la Guerra Fredda mitigando il confronto Est-Ovest, ma che è stato derubricato a tema secondario nel nuovo scenario che vede il confronto tra potenze, perché tale Paura impedirebbe le politiche aggressive a cui stiamo assistendo.

Ma le buone intenzioni di Nolan rischiano di essere strumentalizzate: se ci sarà un incidente nucleare a Zaporizhzhia e se, com’è ovvio, sarà attribuito a Mosca, il suo film rischia di essere usato per alimentare l’odio verso la Russia.

Si avvicina l’11 luglio, cioè il vertice Nato di Vilnius. E l’incidente in questione potrebbe avvenire in costanza di tale scadenza, Vedremo.

Riguardo i danni reali che potrebbero essere provocati, gli analisti osservano che non dovrebbe esserci pericolo per i reattori, protetti da cupole di cemento più che resistenti.

I rischi sarebbero limitati alle vasche per lo smaltimento delle scorie radioattive, vulnerabili a un attacco, e ad eventuali problemi causati dal venir meno dell’impianto di raffreddamento, che però sembrano essere più gestibili (il condizionale è d’obbligo). Insomma, non dovrebbe ripetersi un disastro in stile Chernobyl.

Da qui all’11 luglio la centrale nucleare di Zaporizhzhia è al centro del mondo.

Fonte:

Di BasNews

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