Nonostante  il cinismo e la crudeltà del governo sionista di Tel Aviv, Israele è lungi dal raggiungere il suo obiettivo di pulizia etnica a Gaza e non ha ancora osato attaccare Hezbollah nel Sud del Libano  nonostante l’intenzione espressa più volte di recuperare credibilità e deterrenza con un attacco vittorioso contro la più forte formazione dell’area  Così  i coloni sionisti che hanno abbandonato le aree circostanti Gaza e le zone vicine al confine libanese, non possono ancora ritornare e questo è un bel problema per Netanyahu: deve “fare qualcosa” per consentire il ritorno dei “profughi interni” alle loro case. Ma qualsiasi azione in tal senso causerà ulteriori morti tra le sue truppe e potrebbe danneggiare la vitalità strategica di Israele.

In poche parole l’idea sionista di una Grande Israele, abitata esclusivamente da ebrei sta arrivando, lentamente ma inesorabilmente, alla sua  fine accelerata peraltro dall’enorme strage di civili a Gaza che sta via via rendendo invisa Israele  e che fa nascere campagne di boicottaggio e disinvestimento, Una di queste . tanto per fare un esempio riguarda Starbucks che già in ottobre aveva  aveva citato in giudizio Workers United – il sindacato che organizza i suoi dipendenti – perché esso aveva pubblicato un messaggio filo-palestinese sui social media. Il risultato è stato un appello globale a boicottare Starbucks. che ha avuto un successo sorprendente, costringendo questa catena di caffè industriale ad annunciare pochi giorni fa un taglio delle previsioni di vendita.

Ma va detto che in realtà a trascinare Israele in questa china sono stati proprio i Paesi occidentali che hanno appoggiato le stragi coprendole politicamente e rendendole possibili con l’invio di armi e bombe di ogni tipo. Si tratta in effetti di una complicità che è continuata anche dopo la sentenza della Corte di giustizia internazionale che potrebbe esporre gli Usa e i Paesi europei ad un’accisa di genocidio. La Corte infatti sebbene non sia sia spinta ad ordinare subito un cessate il fuoco, ha però ritenuto inaccettabile  che Israele massacrasse i civili in nome della propria autodifesa che è poi l’argomento che i media e i politici stupidamente continuano ad usare; inoltre, sulla base della documentazione disponibile ha riconosciuto che le il genocidio potenziale non è un’accusa portata dal Sud Africa, ma nasce dai fatti. Infine ha chiaramente ritenuto false le bugie israeliane sull’evitare vittime civili, sulla responsabilità di Hamas per i danni alle infrastrutture e sull’accesso agli aiuti umanitari a Gaza.. Questo ovviamente ha suscitato un’ignobile canea contro l’ Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, guidata dallo stesso Netanyahu nonostante il fattoi che le cifre della strage presentate siano ampiamente sottostimate.

Infatti Israele ha risposto uccidendo oltre 180 civili palestinesi da quando è stato emesso l’ordine dalla Corte Internazionale di Giustizia. Se continua così, il Sud Africa potrebbe tornare alla Corte per misure più urgenti anche prima della presentazione del rapporto mensile ordinato da Israele. L’Algeria ha annunciato che porterà l’ordinanza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per l’esecuzione. C’è stata insomma una reazione schizofrenica da parte di Israele e dei suoi sostenitori riguardo all’ordine ’Ordine della Corte Internazionale di Giustizia. di smettere di uccidere civili.  Da un lato, la Corte Internazionale di Giustizia è stata denunciata come antisemita, questa idiozia perenne che è ormai insopportabile, da un altro  parte la narrazione ufficiale è stata incredibilmente quella di sostenere che Israele abbia effettivamente vinto la causa, ma senza titoloni, insinuando questa falsità a latere delle polemiche pretestuose contro Unrwa. E naturalmente due giorni dopo la sentenza il presidente israeliano Herzog è stato ricevuto con tutti gli onori da Ursula von der Leyen. La verità è che bisogna ribellarsi a questo schifo.

fonte:

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.