Nei miei continui sopralluoghi sul territorio, effettuato stavolta insieme all’ex consigliera del M5 Stelle di Lavello, Maria Mancone, mi sono imbattuto in una vera e propria presa in giro per tutti noi lucani, per gli agricoltori e per chi ha a cuore la nostra regione. Anzi, una vergogna che fa strame dell’impegno quotidiano di chi ogni giorno si reca nei campi.
In località Porcareccia, siamo nel territorio del Comune di Lavello, una importante conduttura che trasporta l’acqua da Avellino alla Puglia, più precisamente a Bari, decine e decine di litri di acqua al secondo si disperdono sul terreno a causa di una falla. I danni su questa infrastruttura molto importanti, da quanto mi hanno riferito, sono presenti da circa dieci anni, nonostante i numerosi solleciti effettuati. L’unico intervento realizzato è consistito in una ridicola attrezzatura di plastica, che, al primo soffio di vento, è andata distrutta. Una beffa, una presa in giro, una vergogna per tutti noi che paghiamo le bollette relative ai consumi di acqua e per coloro che fanno i salti mortali per irrigare i fondi agricoli. Una beffa in questo periodo storico delicato in cui per i cambiamenti climatici in corso non possiamo permetterci di sprecare neppure un litro di acqua.
A questo punto non possiamo non porci una domanda: quanta acqua viene dispersa nelle reti idriche? Si è detto tantissimo su questo aspetto che non lascia spazio a dubbi sullo stato della rete idrica: in Italia si perdono in media 41,4 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione. Alcune dispersioni sono fisiologiche, altre derivanti da criticità di vario ordine: rotture nelle condotte, vetustà degli impianti, consumi non autorizzati, prelievi abusivi dalla rete, errori di misura dei contatori. Quantitativi che avrebbero potuto soddisfare le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno. Tale spreco è dovuto, secondo la Direzione Generale statistiche ambientali e territoriali, alla frammentazione dei gestori di servizi idrici, ma anche alle cattive condizioni delle infrastrutture di distribuzione dell’acqua a causa della mancata manutenzione e della necessità di ammodernamento.
Ho sollecitato anche l’Ente per lo sviluppo di irrigazione (E.I.P.L.I.) ad intervenire prontamente. Non possiamo permetterci ulteriori sprechi, né di rinviare ancora misure necessarie ed urgenti. Occorre intervenire con un piano lungimirante e strategico prima che la sete diventi la nuova emergenza nazionale e planetaria.
Gianni Leggieri, Consigliere regionale