di Francesco Tallarico

Il terribile attacco terroristico di Crocus City alla periferia di Mosca si è consumato da poco e la conta dei caduti supera le 130 persone, mentre undici terroristi sono già stati arrestati e sottoposti ad interrogatorio.

Putin ha parlato alla nazione e ha giurato vendetta contro complici e mandanti dell’attacco, perpetrato con modalità militari (armi automatiche e granate incendiarie) contro civili inermi.

In Russia, a differenza di quello che accade in altri paesi, i terroristi non dispongono di coperture e fiancheggiatori. No, lì i terroristi li arrestano subito e soprattutto, spesso con grande rapidità, i russi individuano anche i mandanti. L’individuazione dei mandanti in questo frangente è una faccenda molto delicata. Sembra, infatti, che i russi abbiano perso la pazienza. Fino a qualche tempo fa, le autorità di Mosca sopportavano stoicamente le azioni terroristiche organizzate dagli ucraini sul loro territorio. Così è stato per l’assassinio di Daria Dugina e di Tatarsky, come anche per gli attacchi alle città russe vicine al confine con l’Ucraina. Stavolta, però, a seguito degli ulteriori attacchi ucraini alle città russe di Kursk e Belgorod e soprattutto dopo l’attentato di Crocus City, i russi hanno cominciato a distruggere sistematicamente le principali infrastrutture dell’Ucraina, come fabbriche, aeroporti e centrali elettriche. Quelli lanciati negli ultimi giorni dai russi sono gli attacchi più potenti dall’inizio della guerra e hanno lasciato consistenti parti dell’Ucraina senza elettricità, Internet e in alcuni casi anche senza acqua. Un altro attacco del genere e l’Ucraina potrebbe rimanere completamente al buio.

Perciò, gli ucraini e gli statunitensi hanno messo le mani avanti dichiarando a gran voce di non essere stati loro. I terroristi catturati sono tagiki e c’è stata una rivendicazione dell’attacco terroristico da parte dell’Isis. Ma i russi non la bevono. La celebre giornalista Margarita Simonyan dal canale televisivo Rossya Segodnya ha già dichiarato che dietro gli attentatori c’è il governo di Kiev. Infatti, sembra che i terroristi avessero pianificato di fuggire in Ucraina dopo l’attentato. Ma le voci si accavallano. Anatoly Wasserman, deputato alla Duma ha parlato di ausilio dei servizi occidentali ai terroristi. Altri hanno riferito che si è trattato di un’operazione realizzata dai servizi segreti ucraini – l’Sbu.

Comunque, in questa vicenda ci sono alcuni interrogativi inquietanti: come mai gli Stati Uniti sapevano in anticipo che ci sarebbe stato un attacco terroristico? E perché gli americani hanno avvisato le autorità russe qualche settimana prima? Quantomeno sospetto il warning da parte di chi ha appoggiato e finanziato l’esercito ucraino. E, poi, i russi colpiranno complici e mandanti personalmente, anche se fossero inglesi, francesi, tedeschi o americani? Il pericolo di un allargamento del conflitto in Ucraina è sempre più alto.

fonte:

Di BasNews

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