In data odierna — su disposizione della Procura della Repubblica – DDA di Potenza —militari del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Venosa hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di C. A., degli arresti domiciliari nei confronti della compagna V. M. e del fratello V. A., e del divieto di dimora nel Comune di Lavello nei confronti di A. R. e V. C. D.. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal Gip di Potenza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo lucano all’esito di un’attività investigativa che ha permesso di disvelare una rete di spaccio di cocaina e hashish attiva a Lavello tra luglio del 2020 e maggio del corrente anno. Le indagini, svolte dai militari dell’Arma della Compagnia di Venosa con il coordinamento della D.D.A. potentina, hanno preso avvio dal sequestro, operato dai Carabinieri di Lavello a luglio del 2020, di alcune dosi di cocaina che un assuntore del posto aveva poco prima acquistato da C. A. il quale veniva subito avvisato dal cliente dell’avvenuto controllo e invitato a disfarsi dell’altro stupefacente. Tale circostanza induceva gli organi inquirenti a ritenere che il suddetto C. A. avesse in corso una più vasta e articolata attività di spaccio che veniva effettivamente confermata — a livello di gravità indiziaria – dai successivi approfondimenti investigativi condotti attraverso attività di osservazione a distanza mediante videocamere, intercettazioni telefoniche e localizzazioni GPS.

In particolare le indagini consentivano di acquisire un compendio indiziario ritenuto grave dal Gip, da cui risultava : un modus operandi consolidato che vedeva particolarmente attiva la coppia C.-V. che riceveva sotto il proprio domicilio i clienti a cui lo stupefacente veniva lanciato dal balcone, previa pagamento del corrispettivo che veniva riposto all’interno della vettura della coppia stessa; la circostanza che la suddetta coppia era coadiuvata sistematicamente da C. A., fratello di C. A., nonché da V. C. D. e A. R.; il fatto che quest’ultimo, unitamente ai fratelli C., fosse stato anche destinatario di in un rifornimento di mezzo chilo di hashish importato da Salerno attraverso l’impiego di un corriere-espresso, mezzo questo che veniva scelto proprio al fine di sottrarsi al rischio di arresti e sequestri connessi al trasporto della droga.

Nel corso delle indagini, avvalorate anche da una serie di riscontri culminati in vari sequestri di piccoli quantitativi di stupefacenti operati nei confronti dei clienti, sono emersi rifornimenti anche dalla zona del cerignolano. Lo spaccio al minuto, per la sua capillarità e pervasività, rappresenta un fenomeno di grave allarme sociale, specie in piccoli centri urbani, come quello di Lavello. La Procura della Repubblica di Potenza e gli organi di polizia giudiziaria sono quotidianamente impegnati nel contrasto a tale fenomeno che può essere efficacemente perseguito proprio con iniziative investigative e cautelari come quella a cui si è appena dato corso.

Di BasNews

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