Camera dei Deputati Comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio Europeo del 23 e 23 Giugno nella foto l' aula (ROMA - 2022-06-22, Stefano Carofei) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

di Massimo Spread

Il prossimo agosto verrà trascorso dai leader a raccattare voti su e giù per la penisola in vista delle elezioni annunciate per il 25 settembre, ma qualcuno nelle sedi dei partiti che aspirano a conquistare palazzo Chigi dovrà restare negli uffici romani a capire come tenere in piedi l’economia italiana che rischia di essere messa ko dal terribile uno-due ricevuto da Parlamento e BCE con la sfiducia al governo Draghi e l’innalzamento dei tassi d’interesse a ben 50 punti base. Vediamo brevemente quali sono le questioni da risolvere:
LE RIFORME
Con l’esecutivo ormai in carica solo per il disbrigo per gli affari correnti è ormai certo che le riforme più ambiziose resteranno sulla carta, almeno fino alla formazione del prossimo esecutivo in autunno. Se ne è già avuta chiara indicazione oggi quando alla Camera è stato annunciato che il DDL Concorrenza andrà in aula lunedì prossimo senza il contestato (guarda un po’ proprio da Lega e M5S, come ricordato da Draghi nel suo discorso al Senato) articolo 10 sui tassisti. Ora bisognerà vedere come l’interruzione del cammino si ripercuoterà sui miliardi del PNRR, la cui erogazione da parte dell’Unione Europea è indissolubilmente legata all’approvazione di un preciso piano di riforme, a partire da quella fiscale.
LO SPREAD
Con la mancata fiducia al governo e le conseguenti dimissioni del presidente del Consiglio, ma pure con l’annuncio della BCE che l’era del denaro facile è finita, lo spread tra Btp e Bund tedesco è prevedibilmente schizzato fino ai 234 punti base.
Ora resta da vedere se la mancanza di un esecutivo forte causerà un ulteriore aumento. Il rendimento del decennale italiano è salito così tanto (al 3,56%), da superare quello dei titoli greci (3,48%), permettendo ad Atene di disfarsi, regalandola all’Italia, della maglia nera di paese più fragile e inaffidabile dell’area euro. Sarà difficile per chi succederà a Super Mario invertire la rotta e ridurre il differenziale con i titoli tedeschi, perché lo spread non è determinato da una volontà “razionale” ma è deciso dagli umori degli investitori che sono tutti, dai piccoli risparmiatori ai grandi fondi, condizionati dal terrore dell’instabilità. Finché l’Italia sarà percepita come un paese precario dovremo abituarci a pagare alti interessi per finanziare il nostro sempre più ingombrante debito pubblico.
IL GAS
L’unico risvolto parzialmente positivo dell’attuale situazione – almeno secondo chi vorrebbe tornare a relazioni migliori con la Russia di Putin – è nelle forniture di gas. Non può essere un caso che proprio nel giorno in cui il più acerrimo nemico europeo dello zar è costretto a cedere il potere Mosca ha annunciato di aver aumentato da 21 a 36 milioni di metri cubi al giorno la fornitura di gas al nostro paese. Un aumento del 70%. Impossibile non notare che tutti i partiti responsabili del “draghicidio” – M5S, Lega e FI – si siano sempre contraddistinti per posizioni filorusse e relazioni strettissime con il Cremlino. Non c’è dubbio che Putin abbia apprezzato il favore e che sia pronto a ringraziare riaprendo i rubinetti e mostrando che essersi liberati dell’ex presidente BCE “conviene”. Resta a questo punto da capire se il prossimo governo proseguirà nella strada di emancipazione energetica dalla Russia o se si cercherà di riattivare la vecchia dipendenza dai rubinetti che partono da Nordstream.

Fonte:

Di BasNews

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