Si scatena la bagarre mediatica invocando lo spettro del fascismo alle porte se un migliaio di ceffi nostalgici del fascismo con tanto di mani a paletta e tatuati con celtiche e teste di Mussolini si radunano a Roma, e nello stesso tempo si foraggiano, si armano e, quel che è peggio, si celebrano i nazisti ucraini come difensori e paladini della libertà.

Si glorifica un ultra nazionalista, ex-post nazista, xenofobo, razzista, sciovinista e omofobo come Navalny, convertito o fatto convertire al liberalismo e alle sorti magnifiche e progressive dell’Occidente collettivo a guida USA, ma si resta silenti di fronte alla morte, avvenuta anche questa in carcere, di un oppositore (peraltro un cittadino cileno-statunitense) del regime di  Zelenski e ancor più alla sepoltura (da vivo) di un uomo specchiato come Assange.

Ci si indigna, anche giustamente, se quello che di fatto è un prigioniero politico (al di là delle sue posizioni…) muore in circostanze oscure in un carcere russo, ma si assiste complici al massacro scientifico in corso nella Striscia di Gaza. Una strage, è bene sottolinearlo, che è concretamente agita da Israele ma di cui è moralmente e politicamente responsabile l’intero Occidente.

Nulla di nuovo, sia chiaro, i soliti due pesi e due misure a cui siamo abituati. Mi chiedo però quale credibilità possa ancora avere una classe politica e mediatica siffatta. E mi chiedo quanta gente in buona fede sia ancora prigioniera di questa falsa e anche maldestra narrazione. Poi c’è quella cinicamente connivente, di destra o di “sinistra”, ma è cosa nota.

fonte:

Di BasNews

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