• Francesco Guadagni

Cosa si fa in questi casi? Ci si arrabbia? Ci si indigna? O peggio ancora, ipocritamente ci scandalizziamo per qualcosa che è già molto chiaro?

Una cosa è certa, non erano in pochi quelli che stamattina si attendevano che fra le tracce proposte per gli esami di maturità comparisse anche quella su Pier Paolo Pasolini, poeta, regista, scrittore, giornalista, fra le più grandi personalità della cultura italiana.

Sono stati proposti Alberto Moravia, Oriana Fallaci, Salvatore Quasimodo e Piero Angela. Per carità, nulla da eccepire su questi nomi. Anche se, chissà quanti sono gli studenti che hanno avuto la fortuna di approfondire le conoscenze di queste personalità durante il loro programma di studi.

Eppure, nei giorni scorsi, su un portale web seguitissimo dagli studenti, Skuola.net, si poteva leggere: “Uno dei nomi papabili per le tracce maturità 2023 è quello di Pier Paolo Pasolini.”

Il motivo è semplice. Sarebbe stato forse scontato inserire Pasolini nelle tracce per la Maturità lo scorso anno, nel 2022, in coincidenza con il centenario della nascita del Poeta. Però, nel 2022, tanti studenti e professori hanno partecipato, se non proprio organizzato, eventi per ricordare la figura di Pasolini.

In queste occasioni gli studenti hanno mostrato un interesse tale in Pasolini al punto da avere il merito di farlo rinascere, di dargli una nuova consapevolezza, nonostante la figura del regista sia ancora ignorata nei programmi scolastici. Oltre a dimostrare l’estrema attualità e sintonia che ancora oggi il Poeta riesce ad avere anche le nuove generazioni nate molti anni dopo la sua morte.

Sul portale Skuola erano già pronte le tesine su Pasolini, ma si può essere certi che molti studenti, senza alcun aiuto, avrebbe potuto offrirci, con le conoscenze maturate in questo anno di celebrazioni, la loro visione, il loro punto di vista nuovo su Pasolini. È stata un’occasione persa. Pasolini resta ancora un oggetto di studio e ricerca fatto individualmente in maniera del tutto casuale.

Qual è il problema di questa rimozione di Pasolini dalle istituzioni che va contro la realtà dei fatti?

Sul Poeta gravita ancora un marchio di infamia, ovvero l’essere stato ucciso all’idroscalo di Ostia, la notte tra l’1 e 2 novembre del 1975, da un ragazzo di 17 anni che tentava di difendersi dalle sue molestie, come recita la verità giudiziaria. Questa versione, se poteva essere accettata nel 1975, ai ragazzi di oggi, risulta surreale.

Non solo, l’ultima parte di vita di Pasolini caratterizzata dalle denunce nei suoi editoriali sul Corriere della Sera, o in interviste rilasciate sui giornali e in Tv, sugli intrighi di Palazzo, sulla deriva umana e materiale che incombeva sulla società italiana e non solo, le trame golpiste, i mandanti delle stragi fasciste, il ruolo dei servizi segreti deviati, la sua ultima fatica letteraria, Petrolio, che voleva far luce sulla morte del Preidente dell’ENI, Enrico Mattei, sono tutti argomenti che probabilmente lo rendono ancora scomodo.

Dalla Scuola, da questa giornata, poteva partire un segnale importante in attesa che la magistratura, la Procura di Roma si decida se riaprire o meno le indagini per fare luce sulla sua morte.

Da un’amarezza, però, si può aprire una nuova opportunità, grazie a questi ragazzi che magari, oggi, avrebbero voluto scrivere di Pasolini.

È un segnale.

Cari ragazzi, da oggi Pasolini vi appartiene ancora di più, potete dargli la sua dimensione, continuare a scoprirlo, anche se individualmente, nella maniera più sincera, lontano da certe meschinità istituzionali.

Fonte:

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-maturit_il_ministero_si_dimentica_ancora_una_volta_di_pasolini/46096_50109/

Di BasNews

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