di Massimo Spread

Cominciavamo appena ad abituarci e già la SPID, il sistema digitale per consentire ai cittadini di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, va in pensione. Gli italiani che vorranno identificarsi e accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione dovranno affidarsi al nuovissimo It Wallet, una specie di maxi app che raccoglierà in un solo luogo virtuale tutti i nostri documenti, dalla carta d’identità alla patente passando per il passaporto e il codice fiscale. Volendo potremo inserire nel nostro portafogli virtuale anche altri documenti che ci riguardano, come il nostro titolo di studio ed eventuali licenze professionali. Tutto questo a partire dal prossimo giugno, quando il servizio sarà reso disponibile per un primo gruppo di cittadini, in fase sperimentale, all’interno dell’app Io che finora abbiamo conosciuto grazie allo Spid.

Insieme alla Spid dovremo dire addio alla Carta d’Identità elettronica, che in molti Comuni, come Roma, è ancora considerata il futuro dato che centinaia di migliaia di cittadini ancora possiedono la vecchia carta d’identità cartacea.

La fase sperimentale però durerà pochissimo, perché già a inizio 2025 tutti gli italiani dovranno avvalersene se non vogliono tornare a fare le file agli sportelli per qualunque pratica. Anche in questo caso, manco a dirlo, “ce lo chiede l’Europa”, perché l’innovazione viene portata avanti in tutta l’Ue con l’obiettivo di permettere ai cittadini di tutti i paesi di usufruire degli stessi servizi sfruttando la medesima infrastruttura e senza doversi preoccupare di portare con sé documenti cartacei quando si va all’estero.

Va detto che la Pubblica amministrazione italiana ama lanciare innovazioni che mettono in difficoltà buona parte della popolazione, mediamente anziana e poco incline a usare strumenti digitali. Spesso nel farlo vengono poi eliminati sistemi che funzionavano e, quel che è peggio, a volte le innovazioni vengono dimenticate nel giro di pochi anni (qualcuno ricorda ancora la Pec?).

Il timore è che il nuovo strumento venga sfruttato per giustificare la chiusura di tanti sportelli fisici, che continuano a sparire a causa dell’invecchiamento (e della mancata sostituzione) di tanti dipendenti pubblici. Ma davvero possiamo aspettarci che un ottantenne sia in grado di gestire in autonomia un servizio come It Wallet?

Alcuni hanno sollevato perplessità riguardo ai potenziali rischi per la privacy derivanti dall’inserire tutti gli elementi della propria identità in un’applicazione. Tuttavia, gli esperti di sicurezza spiegano che grazie ai sistemi di doppia autenticazione implementati nell’applicazione, l’integrità dei dati dovrebbe essere garantita. Ma almeno un dubbio non potrà essere evitato: è evidente che ci stiamo dirigendo verso un futuro in cui i dispositivi mobili diventeranno sempre più una parte integrante del nostro corpo e della nostra mente, rendendoci sempre più dipendenti da essi.

fonte:

Di BasNews

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