Il Quotidiano del Sud ha pubblicato un interessante articolo dedicato all’indagine svolta nei mesi scorsi dall’ArpaB presso il cementificio di Barile, situato a poche centinaia di metri dal centro abitato, in una area di pregio paesaggistico e agricolo. L’indagine del gruppo ispettivo dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, come si legge nella relazione finale, ha “avuto l’intento di garantire”, tra le varie cose, “la trasparenza, l’imparzialità e l’autonomia di giudizio” e di considerare “gli aspetti di rilievo” in merito alle attività di controllo. Un nuovo corso quello aperto dal dg di ArpaB, Donato Ramunno, una base incoraggiante nella regione del “tuttoappostismo” ipocrita al quale abbiamo assistito tante volte e che io ho sempre denunciato sin dal mio ingresso in Consiglio regionale.

Faccio riferimento a questi elementi perché sono alla base di una attività di controllo che deve garantire chiarezza comunicativa per tutti, a partire dai cittadini di Barile, su quanto accade in casa loro, con la speranza che il Comune abbia a cuore la salute dei cittadini (ricordo che il Sindaco è responsabile della salute pubblica) e l’ambiente. In tanti tuttora notano una certa “timidezza” in tal senso. Spero che si volti pagina. Inoltre, non si dimentichi che Barile rientra nel Parco regionale del Vulture e annovera produzioni agricole di qualità, legate ai comparti vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo e delle castagne.

Ritornando all’indagine dell’ArpaB il gruppo ispettivo ha rilevato ben 16 inottemperanze rispetto a quanto prescritto dalla Autorizzazione integrata ambientale e ha presentato 7 raccomandazioni. Nell’impianto di Barile viene prodotto il clinker (costituente principale per il cemento) e vengono bruciati grandi quantitativi di rifiuti, classificati come “Combustibile solido secondario” (Css).

I cittadini di Barile e del Vulture – i Comuni di Rapolla, Rionero e Melfi distano a pochi chilometri dal sito produttivo barilese – meritano chiarezza e trasparenza. Chiarezza prima di tutto per quanto riguarda la qualità dell’aria. Sarebbe opportuno, per esempio, che il Comune con tempestività e con canali di comunicazione appropriati informi la popolazione, pubblicando una serie di dati su aria e rumori. La “Commissione Speciale Ambiente” creata dal Comune di Barile, per far sì che l’Ente assuma un ruolo di verifica imparziale, serio e trasparente rispetto a quanto accade, si è riunita solo una volta, quasi un anno fa, nell’ottobre 2022. Poi si sono perse le tracce. Il Sindaco di Barile, che vorrebbe un ruolo di risalto nel Parco regionale del Vulture, cosa dice in tal senso?

Il nuovo corso aperto dall’ArpaB fa ben sperare. Determinate realtà e determinate dinamiche vanno adesso inserite in un contesto ben più ampio. Facevo prima riferimento al Parco regionale del Vulture, che dovrà avere il compito di vigilare per preservare un territorio unico, già aggredito pesantemente in passato e che si vorrebbe continuare a brutalizzare. Senza mai dimenticare la salvaguardia delle produzioni agricole che non possono essere messe a repentaglio da una scarsa sensibilità e salvaguardia ambientale.

Sarebbe un colpo durissimo. Sarebbe un danno economico e sociale incalcolabile.

Gianni Leggieri, Consigliere regionale

Di BasNews

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