di Riccardo Sciarra

La notizia è ufficiale: “In occasione della prossima asta, che si terrà dal 18 al 21 settembre, Genève Enchères proporrà oggetti provenienti dalla dimora del Principe e della Principessa di Savoia”.

Con questo comunicato ufficiale la casa d’aste ginevrina ha annunciato che, nella seconda metà di settembre, sarà possibile partecipare alla vendita di numerosi lotti provenienti dalla residenza svizzera dei Savoia.

Proprio dal prossimo weekend, inoltre, sarà possibile consultare il catalogo online dell’asta.

Proseguendo, infatti, si legge che “cedendo la loro residenza ginevrina di Vésenaz, progettata dalla Principessa di Savoia e dall’architetto Jacques Lopez all’inizio degli anni Settanta, mettono in vendita alcuni dei loro beni e oggetti legati al patrimonio della famiglia reale dei Savoia.”

Si tratterebbe, pertanto, di oggetti che hanno fatto parte per più di 50 anni dell’arredamento privato della casa nella quale i Savoia hanno risieduto fino ad ora.

Ma di quali cimeli si tratta? Nel comunicato si evince che “tra questi è […] possibile trovare […] un tondo che adornava la camera da letto della regina Elena nel castello reale di Racconigi. Tra i pezzi forti della collezione ci sono le moto: una Indian Sport Scout 750 cc de 1941, una MV Agusta Brutale 1090RR, modello unico realizzato per il Principe di Venezia, uno scooter Rumi scoiattolo, un tappeto monogrammato di Alexander Calder (1898-1976) del 1974 e una ciotola da tè Tianbai con decorazione Anhua proveniente dalla Cina, risalente al periodo Kangxi.”

Non solo “argenteria con stemmi incisi, porcellane, statue di bronzo“, quindi, ma persino tre moto con monogramma della famiglia reale italiana prodotte esclusivamente per il principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Ma come sono giunti questi oggetti a Ginevra? Per comprenderlo risulta utile ricordare la storia recente della dinastia Savoia, riassunta brevemente nello stesso comunicato ufficiale:

“La dinastia dei Savoia”, si legge, “con oltre mille anni di storia e destinataria della reggenza del trono italiano, è una delle grandi dinastie europee. I quattro re d’Italia: Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e Umberto II, che hanno regnato tra il 1861 e il 1946, provengono da questa discendenza. La corona italiana scomparve nel 1946, quando un referendum trasformò l’Italia in una Repubblica. I Savoia dovettero quindi lasciare Roma. Nel 1948, con l’adozione della Costituzione italiana, ai membri maschi della famiglia reale italiana fu vietato l’ingresso nel Paese”.

Un vero e proprio esilio, dunque, quello che ha riguardato la casata reale più longeva di tutto il continente europeo. Le sue origini, infatti, risalirebbero addirittura al X secolo.

“La regina Maria José e suo figlio, Vittorio Emanuele di Savoia, si trasferirono a Ginevra e vi si stabilirono. Il Principe partì successivamente per gli Stati Uniti” e “nel 1971 sposò Marina Doria, campionessa di sci nautico, che assunse il titolo di Principessa di Napoli. È stata lei a progettare l’incredibile casa di Vésenaz, dove hanno vissuto dopo il matrimonio”.

Si presume, dunque, che la principessa, oltre a contribuire alla progettazione della dimora ginevrina, abbia anche avuto un ruolo centrale nello scegliere, senz’altro con gusto, l’arredamento da predisporvi.

“La dimora presenta un arredamento pop e antico allo stesso tempo. Insieme i due prìncipi ebbero un unico figlio, il Principe di Venezia Emanuele Filiberto di Savoia. Vittorio Emanuele di Savoia divenne il pretendente al trono d’Italia alla morte del padre, nel 1983.”

“Il principe Emanuele Filiberto, erede della corona italiana dei Savoia, è cresciuto a Ginevra, proprio nella casa da cui provengono gli oggetti messi all’asta. Nel 2002, la famiglia ha finalmente riacquisito il diritto di entrare in Italia.

Emanuele Filiberto di Savoia è divenuto un personaggio pubblico, facendo numerose apparizioni nella televisione francese e in quella italiana. Era un appassionato motociclista e tre delle sue moto sono in vendita a Genève Enchères.”

Nelle note conclusive del documento ufficiale rilasciato da Genève Enchères si può infine leggere che “nell’originale dimora di Vésenaz i Savoia hanno immaginato, creato e realizzato il loro progetto di casa per oltre 50 anni, e i membri della dinastia sono cresciuti circondati dagli oggetti che saranno messi all’asta da Genève Enchères durante la vendita di settembre 2023. La collezione del Principe e della Principessa di Savoia presenta una serie di oggetti che immergono il pubblico nella vita quotidiana svizzera della famiglia reale italiana, ma non solo.”

Seppure non si tratti della prima asta nella quale vengono venduti oggetti provenienti dai reali italiani (basti ricordare una delle più celebri, quella promossa da Christie’s nel 2005), non è difficile immaginare che collezionisti provenienti dall’Italia, dalla Savoia e da tutto il mondo accorreranno per assistere e partecipare ad un’asta diversa da tutte le altre, ricca di cimeli dall’inestimabile valore artistico e storico.

Fonte:

Di BasNews

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