Qualcuno ha pensato al male che si fa quando si esclude qualcuno? Prima sembrava una moda e i caratteri di chi non ama la retorica quasi erano infastiditi da tanta melassa. Non si devono discriminare le minoranze, denunciate i bulli, indignatevi con chi vi fischia per strada, non siate razzisti etc.
Oggi, deve essere stato il vento che ha portato il Covid e ha soffiato forte entrando nelle anime, siamo più liberi di massacrare chi non fa parte della maggioranza, lì possiamo chiamare sorci, possiamo annientarli psicologicamente, umiliarli, fargli perdere il lavoro, togliergli le amicizie e i cenacoli. Il tutto risultando buoni, giusti, perfetti. Abbiamo perso la capacità di vedere nell’altro un fratello se non è vaccinato o ha le sue paure.
E siamo sempre più sopraffini nei giudizi scontati, massificanti, superficiali.
Non va più di moda proteggere ma colpire. I bulli del covid hanno una patente governativa, mediatica, sociale e sono i modelli del mainstream, addirittura i conduttori non riescono a fare più il loro mestiere distaccato e professionale ma iniziano a borbottare, a prendere in giro, a ridere delle piazze e delle idee dopo aver mandato in onda le peggiori espressioni di quella presa di posizione controcorrente e personale che è il non volersi vaccinare.
Il punto è che tra 50 anni il male sarà visto come male e il bene come bene. Ossia che a livello sostanziale non cambia nulla. Se ferisci, emergini, colpevolizzi, ridicolizzi un tuo simile non hai mai fatto una cosa buona. Se abbandoni al suo destino e alla fame una persona o magari una famiglia hai contribuito al peggio che esista nell’umanità. Con il crollo di tutte le “agenzie di senso” della società conosciute fin qui, scuola in crisi, sindacati in crisi, istituzioni in crisi, pure la Chiesa in crisi, l’uomo torna al selvaggio e vince il più forte. I regolari con pass verde oggi sono i più forti e se la comandano senza farsi venire dubbi, provare compassione o altro. Così, grazie al documento sono perfetti e possono non vedere con i propri occhi perché non servono più.
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