di Giulia Longo

La domanda se l’immigrazione sia un problema solo per l’Italia, o del mondo, è all’ordine del giorno. Intanto però, al centro è finito Cutro, perché proprio ieri vi si è svolto il Consiglio dei Ministri.

Il Consiglio dei Ministri si è concluso e sono state diverse le novità contenute nel decreto legge, tra cui disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso, di prevenzione, contrasto dell’immigrazione irregolare – contenente la stretta sugli scafisti – e nuove norme, poi approvato all’unanimità.

A presiedere il Cdm è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha scelto appositamente la località di Cutro come un atto simbolico per dimostrare il cordoglio e la vicinanza del governo alle vittime e ai loro parenti dopo la recente strage a poche centinaia di metri dalle spiagge calabresi.

I motivi sono chiari, eppure le azioni sembrerebbero cozzare, fino ad essere state contestate. E’ stato infatti commesso uno sgarbo istituzionale, perchè il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, non è stato invitato al Cdm, che in passato ha fatto la sua parte principale in questa tragedia. La scelta di escludere Voce, a Crotone è stato considerato un vero e proprio sgarbo nei confronti del sindaco che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, richiamandola alle proprie responsabilità. L’esclusione di Voce, quindi, è stata vista come «uno schiaffo politico nei confronti di chi ha osato disturbare il premier, costringendola ad entrare nel dibattito che si è aperto sulla tragica vicenda dei profughi». Anche lo stesso sindaco ha dichiarato in seguito: “Il fatto di non essere stato invitato al Consiglio dei Ministri  non mi ha sorpreso” lasciando intendere che la lettera con la quale nei giorni scorsi sollecitava la Meloni a venire in Calabria è stata la goccia che ha traboccato il vaso, provocando il mancato invito a Cutro.

Cutro non è stato solamente la località per lo svolgimento del Consiglio dei Ministri, perchè si è svolta anche una passerella mediatica, un’occasione non solo per il Governo, ma anche per l’opposizione che ha voluto sfilare e sfidare lo stesso esecutivo.

Il Consiglio dei Ministri doveva essere preceduto da una riunione preparatoria già nel mercoledì pomeriggio, in cui si sarebbero dovuti discutere alcuni dettagli tecnici del decreto, ma è stata posticipata a giovedì mattina. Il rinvio potrebbe essere stato deciso in ragione di una situazione non proprio armonica all’interno della coalizione di governo. In particolare delle divergenze tra Fratelli d’Italia, il partito di Meloni, e la Lega, il partito di Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il motivo sarebbe soprattutto la volontà di Salvini di inserire nel decreto delle norme più rigide per contrastare l’immigrazione irregolare e agevolare il flusso di migranti regolari. Ecco perchè per il Leader leghista ha proposto la ripresa dei cosiddetti “decreti sicurezza”, le due leggi estremamente restrittive sull’immigrazione e l’integrazione volute da Salvini quando era ministro dell’Interno nel primo governo di Giuseppe Conte: i decreti furono approvati tra il 2018 e il 2019, e cambiati nel 2020 dal secondo governo Conte, di cui la Lega non faceva più parte. La linea dura di Salvini sposerebbe poi la decisione del Primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, a partire dal fatto che «se arrivi illegalmente nel Regno Unito non puoi chiedere asilo, non puoi beneficiare del nostro sistema di protezione dalla schiavitù moderna, non puoi pretendere tutele umanitarie fasulle, non puoi restare».

Meloni e il suo partito sarebbero invece contrari al ripristino dei decreti sicurezza, proponendo invece il rafforzamento degli strumenti per favorire l’immigrazione legale e semplificare gli aspetti procedurali, intensificare i corridoi umanitari, e contrastare le reti criminali degli scafisti, «causa principale, immediata e diretta» dei morti in mare, come l’ha definita il ministro dell’Interno, Piantedosi. Questa linea, sempre tosta ma non come quella leghista, sembrerebbe prevalere, anche perchè la Meloni è impegnata a trovare un punto di equilibrio, necessario affinché si tenga compatta la sua maggioranza, la chiave di volta per continuare ad essere il Leader dell’esecutivo.

Fonte:

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.