di Massimo Spread

Più di 30mila posti da insegnante di ruolo, 30.216 per la precisione, verranno assegnati col concorso straordinario TER 2023. L’annuncio, arrivato con pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ha fatto esultare le migliaia di insegnanti precari che vagano da anni in cerca di una cattedra fissa. Ed è una bella notizia anche per gli studenti: sommati ai 50mila precari che quest’anno verranno immessi a ruolo, significa che la scuola italiana avrà a disposizione ben 80mila professori in più.

Al concorsone potranno partecipare anche i neolaureati senza alcuna esperienza, perché il punteggio del concorso sarà basato solo sul risultato delle due prove, una scritta e una orale. La grande novità per quest’anno è che gli aspiranti prof dovranno simulare una vera e propria lezione, dimostrando ai commissari che non solo conoscono le loro materie ma che sono anche in grado di spiegarle agli studenti in maniera chiara e interessante.

Chi può partecipare

Per potersi candidare ai posti da insegnante “regolare” occorre la laurea di accesso alla classe di concorso e l’abilitazione. In alternativa all’abilitazione basta avere accumulato tre anni di servizio negli ultimi cinque nelle scuole pubbliche o 24 crediti formativi universitari nelle materie antropo-psico-pedagogiche e nelle tecnologie e metodologie didattiche, e deve averli ottenuti entro il 31 ottobre 2022.

In cosa consiste il concorso

La prova scritta consiste nei classici quesiti a risposta multipla su tematiche pedagogiche, psicopedagogiche, didattico-metodologiche, informatiche e linguistiche. Non è ancora stato deciso quale sarà il numero di quesiti, quanto durerà la prova e come saranno calcolati i punteggi: su questi temi bisogna aspettare la pubblicazione del bando vero e proprio da parte del Ministero dell’Istruzione e del merito.

Seguirà poi una prova orale dove, come detto, i candidati fingeranno di aver di fronte una classe e di dover spiegare un argomento, permettendo ai commissari di capire se hanno davanti una persona che, oltre a sapere, sa far capire.

Di sicuro una bella opportunità per i tanti insegnanti precari, cui il ministro Valditara si è rivolto intervenendo al raduno leghista di Pontida. Prima ha detto che “dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti”, troppo bistrattati da studenti irrispettosi, genitori sempre pronti a prendere le difese dei figli e un sistema che – vedi le numerose sentenze del Tar di annullamento delle bocciature – non riconosce il ruolo professionale di chi sta in cattedra. Poi è passato a questioni più concrete, ricordando che il governo ha chiuso un nuovo contratto per la categoria riconoscendo degli aumenti dignitosi ai professori. Che dal prossimo anno saranno 80mila in più.

Fonte:

Di BasNews

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