Una casa su tre, in Basilicata, è disabitata. È questo il nuovo allarme lanciato da uno studio condotto da Openpolis che traccia il quadro di una regione che si sta spopolando.

Nello specifico, sono 94809 le abitazioni fantasma, il 30% del totale degli appartamenti.

Nella provincia di Potenza il fenomeno è più evidente. Sono 66mila le case vuote, pari a un terzo del totale. In quella di Matera, invece, il numero totale si ferma poco sotto i trentamila (28mila abitazioni disabitate).

I capoluoghi riescono a fermare l’emorragia grazie agli spostamenti in città, per motivi di studio e di lavoro. Su 33mila case, a Potenza, quasi 7mila sono vuote, cioè il 20%. La stessa percentuale si registra a Matera, dove su 30mila abitazioni circa 6500 sono disabitate.

L’indagine condotta da Openpolis fotografa con evidente chiarezza la presenza di un problema inquietante. Non è un segreto che da anni ormai i lucani si spostano in continuazione verso altri lidi per motivi di studio e di lavoro. Ma la novità più rilevante che emerge dallo studio è che se prima questo fenomeno riguardava soltanto i piccoli paesi dell’entroterra, oggi anche i capoluoghi registrano un esodo massiccio.

Quello dello spopolamento è una congiuntura strutturale seria, che ha radici profonde e, soprattutto, che abbraccia altre “questioni irrisolte” come la disoccupazione, la scarsa competitività delle nostre università, la sanità inadeguata e la denatalità.

Per combattere lo spopolamento, dunque, occorrerebbe innanzitutto acquisire la consapevolezza che tutti questi problemi sono tra loro correlati.

Non si tratta soltanto di mettere qualche “pezza”, come i periodici bonus che non fanno altro che nascondere la polvere sotto al tappeto, ma di creare delle prospettive in grado di instillare nuovamente fiducia nel futuro e, soprattutto, nel proprio territorio.

Migliorare i servizi sanitari, investire sulla creazione di un sistema infrastrutturale – strade, ferrovie – decoroso, convincere le aziende a investire sulle nuove tecnologie e sulle nuove competenze, le quali dovranno necessariamente uscire da un sistema universitario locale competitivo.

Creare opportunità di sviluppo significa dare vita ad un nuovo contesto, ad una nuova prospettiva. La Basilicata ha bisogno di sviluppo, non di bonus e incentivi. Una cosa, questa, che il centrodestra sembrerebbe non aver mai capito in questi cinque anni, evidenziando come il sedicente governo del cambiamento regionale non abbia alcuna prospettiva da trasmettere alla nostra terra.

Gianni Leggieri, consigliere regionale

Di BasNews

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