Emmanuel Todd, il celebre storico e sociologo è arrivato a Bologna tre giorni fa per presentare la traduzione italiana del suo ultimo libro, la Defaite de l’Occident (La sconfitta dell’Occidente) che non solo è in testa alle classifiche in tutto il continente, ma che ha suscitato scandalo e imbarazzo tra le teste d’uovo nel frattempo mutatesi in teste di gallina perché dopotutto il padrone paga e garantisce la visibilità. Ma poi si sa, la rondine di un discorso intelligente non fa primavera quando i corvi volano a migliaia gracchiando slogan e dunque non c’è un vero pericolo di ingarbugliare la narrazione demenziale con qualche pensiero lucido una tantum. Per il New York Times, giornale per cui notoriamente la verità fattuale costituisce disinformazione, Todd è un eccentrico, parola che nel linguaggio dei padroni vuol dire innocuo. Così è stato intervistato anche sotto le Due torri senza tema che si intromettesse qualche tribunale dell’inquisizione stracciona che ci ritroviamo sul gobbo.
È l’occasione per prendere contatto con un pensiero non incrostato dallo strame atlantista ed europatico, un punto di vista che sorprende per la sua lucida evidenza. La tesi generale di Todd è che l’Europa ha delegato la sua rappresentanza e la sua stessa anima agli Stati Uniti, il che pone un problema non da poco nel momento in cui la leadership americana sta fallendo. Ma leggiamo le sue parole, andando al sodo, cosa che mi permette – si parva licet componere magnis – di collegare l’idea centrale di Todd, a quanto dico spesso su questo blog: “È iniziata una guerra. È l’esito di questa guerra che deciderà il destino dell’Europa. Se la Russia venisse sconfitta in Ucraina, la sottomissione europea agli americani si prolungherebbe per un secolo. Se, come credo, gli Stati Uniti verranno sconfitti, la Nato si disintegrerà e l’Europa sarà lasciata libera. Ancora più importante di una vittoria russa sarà l’arresto dell’esercito russo sul Dnepr e la mancanza di volontà del regime di Putin di attaccare militarmente l’Europa occidentale. Con 144 milioni di abitanti, una popolazione in calo e 17 milioni di chilometri quadrati (56 volte la superficie dell’Itala ndr.) lo Stato russo fa già fatica ad occupare il suo territorio. La Russia non avrà né i mezzi né il desiderio di espandersi, una volta ricostituiti i confini della Russia pre-comunista. L’isteria russofobica occidentale, che fantastica sul desiderio di espansione russa in Europa, è semplicemente ridicola per uno storico serio. Lo choc psicologico che attende gli europei sarà quello di comprendere che la Nato non esiste per proteggerci ma per controllarci”.
Il concetto fondamentale è dunque che la sconfitta dell’Ucraina è una vittoria per l’Europa. Ben s’intende quell’Europa che non è altro se non la carta carbone della Nato, non quella che potrebbe e dovrebbe essere. Per avere la pace su questo continente e potere avere rapporti liberi con tutte le aree del pianeta occorre liberarsi dalla presa degli Usa. Questo è sempre più chiaro anche se nella mente di molti, allevati nelle nursery mediatiche degli ultimi quattro o cinque decenni, si è formato come un imprinting difficile da cancellare. Ma forse quando essere servi diventerà terribile e angosciante, anche gli anatroccoli capiranno.
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