MARIO DRAGHI

di Marta Moriconi

Sulla rete l’Italia appare neutrale. Non è affatto schierata per la guerra. Per lo più i concittadini vogliono la pace e l’analisi più battuta è che non piace per nulla neanche quello che il presidente dell’Ucraina sta facendo. Ossia, invece di chiedere all’Europa di aiutarlo nei negoziati di pace con la Russia, continua ad invocare un intervento armato della NATO e reclutare mercenari.
Tutti vorrebbero al contrario che si sedesse ad un tavolo negoziale.
Ucraina libera, sovrana e NEUTRALE sarebbe la soluzione non la NATO alle porte di Mosca.
Se Zelensky volesse il contrario vorrebbe la guerra totale e ci starebbe quasi riuscendo.

Insomma il conflitto sembra vicino.

Putin intanto prosegue senza se e senza ma. Vuole assicurarsi che l’Ucraina tenga distante l’Europa dalle porte della Russia. E questo in un panorama dove Moldavia e compagnia bella sono altri Paesi poveri e altre bocche da sfamare. Guardando la realtà, l’Ucraina ha le centrali più grandi d’Europa, possiede tutto ciò che gli serve per produrre le sue armi e non vuole lasciarle alla Nato. La strada migliore sarebbe l’accordo e il compromesso per noi e per il mondo.

C’è solo un elemento positivo: i polacchi ieri hanno segnato un punto importante, meno male. Ha fatto un passo indietro e rifiutato l’invio di far passare caccia tramite la sua terra su cui erano al lavoro gli Usa. L’invio di caccia tramite la Polonia sarebbe stato un atto gravissimo per Putin, che da sempre ha un’inimicizia storica con quella nazione. Si rischiava una rapida escalation della crisi.

Intanto l’unica nota un po’ stonata appare la telefonata Draghi-Zelensky, dove il secondo dice: “Ho discusso con il Presidente del Consiglio italiano del modo per contrastare l’aggressione. L’ ho informato sui crimini della Russia contro i civili, sul terrorismo nucleare. È stata sollevata la questione del sostegno all’Ucraina e dell’esame della nostra domanda di adesione in Europa”.

Non vuol certo farla apparire una chiacchiera diplomatica. E l’Italia che fa? Pare esporsi troppo. I francesi invece si muovono autonomamente con la Russia e in Russia. E restano freddi. Molto più diplomatici di noi. Ecco perché mantengono così stretti i contatti. E’ di ieri la notizia che Emmanuel Macron e il governo della Francia avrebbero esortato le aziende e le compagnie d’Oltralpe a non abbandonare la Russia: indiscrezione pubblicata da “Le Figaro”.

fonte:

Di BasNews

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