Oggi avrei voluto parlare solo della commedia indecorosa che si è svolta al vertice della Nato, dove si sono viste scene di servilismo sconcertanti: dopo un anno che questi pseudo leader europei si sono dedicati anima e corpo a dirci quanto fosse cattivo Trump, ecco che ora sono tutti inginocchiati alla sua corte e accettano di aumentare le spese militari, pur sapendo che questo non è possibile se non a costo di drastici tagli a ciò che rimane dello stato sociale. Scuole ancora peggiori, sanità abbandonata agli squali privati, pensioni in pericolo: questo è il significato vero dell’inchino al nuovo Moloch. E tutto in nome di una guerra contro la Russia per questa farsa, tanto che in questo vertice a malapena si è parlato di Ucraina, nonostante la presenza in funzione di pura comparsa di Zelensky, come al solito vestito da guardiacaccia. Anzi, mentre i cortigiani si affrettavano a baciare la scarpetta del duce occidentale, questi ha elogiato Putin, Xi e persino il leader nordcoreano Kim Jong Un, affermando che loro rispettano gli Stati Uniti. Il che significa tra le righe che gli Usa non hanno bisogno del rispetto degli europei, il cui compito è solo quello di ubbidire.

Nemmeno più ci si perita di recitare il copione degli investimenti nell’industria bellica europea, già si sa che centinaia di miliardi verranno devoluti per sistemi d’arma americani che s0no di una o di due generazioni indietro rispetto a quelli russi e questo in un contesto nel quale i Paesi dell’alleanza spendono ogni anno 1400 miliardi di dollari in armi, il doppio di quanto non faccia il resto del mondo messo insieme, e tra l’altro con risultati di assoluta mediocrità. Insomma questa sceneggiata Nato va persino oltre la ragionevolezza, la politica e la diplomazia, denuncia un’antropologia dedita al servilismo e all’inazione, sovrastata dal culto del padrone e dei padroni e totalmente incapace di riscattarsi. A questo proposito mi ha colpito un commento che avrebbe voluto essere critico, riguardo al matrimonio veneziano tra Bezos e la bambola gonfiabile che ha comprato su Amazon con diritto di reso:  “certo questo matrimonio ha dato lustro alla città…” Ma come, mille anni di storia gloriosa, una splendente bellezza, un estenuante decadenza  dovrebbero ricevere lustro da un manipolo di orrendi egomaniaci sudaticci e siliconati che hanno deciso di torturare questa città delicata come un merletto?  La loro totale nullità li porta a voler essere qualcosa circondandosi di scenari celebri, a comprarsi un’esistenza a spese altrui.

Ora di certo non voglio attaccarmi alle parole di uno dei milioni di imbecilli che, come diceva Cocteau, si sono messi a pensare, e del resto significativamente anche il governatore del Veneto, Zaia, ha espresso lo stesso concetto dello sconosciuto citato, ma, diciamolo, quanti italiani si sono sentiti compiaciuti da questa scelta? Così come dal fatto che il tal divo di Hollywood abbia preso casa su un lago celebre per la bellezza, per i poeti e gli scrittori, che naturalmente i frequentatori di chiacchiere da bar e loquaci parrucchiere nemmeno conoscono, o insomma da tutta una serie di personaggi che infestano l’Italia centrale inquinando con i loro jet?  Molti, certamente troppi: è come la soddisfazione della servetta che sente bussare il padrone alla sua porta. Ma come va a finire lo sappiamo: se va bene come una mancetta di benservito e fuori dalla porta mentre nevica. E infatti questi non distribuiscono che misere elemosine: i 3 milioni di euro esentasse dati da Bezos per comprarsi la città sono un miserabile pourboire che i poteri cittadini e regionali hanno accettato con osceno compiacimento. Le spese dirette e indirette per l’evento sono state di certo più elevate e, tanto per dare un termine di paragone, la sola gestione del Mose costa 84 milioni l’anno. Ma va bene così, chi non ha dignità non se la può dare.

Ormai incapaci di fare storia ci accontentiamo della cronaca mondana e questo non riguarda purtroppo solo gli italiani. Come potremmo allora pensare che coloro che esprimono questa mentalità corale a destra, centro e sinistra secondo il copione variegato del globalismo, possano dire di no a Trump, alle armi e alla guerra? S

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