Michele Pinto, laureato in Pedagogia, Docente e già dall’1/09/2012 emerito Dirigente Scolastico Nazionale in ogni ordine e grado di scuola, è autore d’interessanti articoli e libri a carattere storico, pedagogico e didattico sulla scuola italiana.

Il Prof. Michele Pinto, uomo di profonda cultura pedagogica e didattica, con una lunga e proficua esperienza maturata sul campo dell’insegnamento, ha pubblicato, recentemente, un interessante saggio intitolato: Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale, per i tipi della Villani Editore (PZ).

Il libro, risultato di un’attenta ricerca effettuata tramite l’analisi di documenti e archivi privati di famiglie gentilizie rioneresi, rappresenta un prezioso approfondimento nell’ambito storico-sociale, che, da sempre, appassiona l’autore. Non a caso, Michele Pinto ha già pubblicato pregevoli opere a carattere pedagogico e didattico. Per citarne alcuni: Scuola elementare e cambiamento educativo (1984); Il tirocinio nella formazione iniziale dei maestri della scuola elementare (1988); La gestione dei gruppi didattici (1996).

Il volume Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale, s’incentra sulla condizione sociale nella Basilicata preunitaria, nei primi decenni di vita dell’Italia unita, e ripercorre i passaggi più importanti che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’istruzione pubblica in Italia e in Basilicata in particolare. È spiegata, con attenzione e minuziosità, la condizione disagiata dei maestri elementari agli albori dell’unificazione, in cui si riscontrava una scarsa posizione di prestigio sociale che arrecava conseguenze negative di tipo culturale e professionale.

Per ovviare a questo stato di cose, il neonato Regno d’Italia diede vita alle Conferenze Pedagogiche in tutto il territorio nazionale, per poter avviare una crescita professionale e culturale della classe magistrale.

L’autore analizza alcune di quelle Conferenze, commentandole con alcuni concetti della funzione docente di oggi.

Il libro racconta, oltretutto, dell’importanza che ebbe la fondazione della rivista scolastica L’Educatore Lucano nell’anno 1881, ideato e pubblicato da due maestri di scuola elementare, Vincenzo Solimena di Forenza e Giovanni Plastino di Rionero, fratello del deputato Giuseppe.

Nell’Educatore Lucano, periodo quindicinale, furono trattati argomenti di pedagogica, sociologia, politica, economia, attualità, cultura.

Il giornale, stampato a Rionero in Vulture, nella tipografia di Torquato Ercolani, riportava articoli che riguardavano l’importanza della scuola e dell’elevazione culturale dei ceti sociali meno abbienti.

In questo interessante saggio, Michele Pinto racconta storie positive e negative di maestri e maestre elementari dell’800, esaltando alcune vicende politiche che caratterizzarono il Mezzogiorno d’Italia e la Basilicata.

In Scuola Maestri Società nella Basilicata Liberale, Pinto si sofferma sull’ambito socio-culturale e politico-economico della cittadina rionerese, indicata da Francesco Torraca (dopo il suo soggiorno a Rionero nel 1880, ospite dal compagno di studi Giustino Fortunato) come buon modello di convivenza civile, sociale, economica e politica.

Michele Pinto pone l’accento sulla partecipazione della Basilicata all’Esposizione Nazionale di Torino nell’anno 1884, l’entrata in esercizio delle tratte ferroviarie Battipaglia-Potenza-Metaponto. Foggia-Potenza, Sicignano degli Alburni-Lagonegro, fino ad arrivare allo storico viaggio in Basilicata, su un carro tirato da buoi, di Giuseppe Zanardelli e al suo soggiorno a Rionero in Vulture ospite del senatore Giustino Fortunato con la sua visita alla tenuta dei Fortunato a Gaudiano di Lavello.

Nel corso del suo memorabile viaggio in Basilicata, il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Zanardelli ( Brescia 1820 – Moderno 1903), dopo aver girato in lungo e in largo la Basilicata con mezzi di fortuna, spesso a dorso di mulo e su carri trainati da buoi, e constatato “de visu”, le drammatiche condizioni delle popolazioni lucane, si fermò a Rionero in Vulture per alcuni giorni di riflessione.

L’on. Zanardelli – riportò la Tribuna, di Roma, il 28 settembre 1902 – partito iersera da Melfi, giunse qui a Rionero prima di mezzanotte, era accompagnato da Ciuffelli, Talamo, Fortunato, Granturco, Lacava, Pavoncelli e Torraca. Tutti sono ospitati in casa Fortunato. Una gran folla accolse il ministro, che si tratterà qui oggi e domani per riposarsi e meditare il discorso, che dopodomani a sera terrà a Potenza. Il tempo si è rimesso al buono”.

A questo viaggio, con il quale il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli ebbe modo di conoscere le miserevoli condizioni delle popolazioni della Basilicata, fece seguito la promulgazione della legge speciale per la Basilicata del 1903.

Michele Pinto commenta, inoltre, l’opera svolta da Enti, Associazione, Istituti caritatevoli in favore dell’emancipazione sociale e culturale delle masse contadine, dei più bisognosi, degli orfani, esaltando l’opera svolta in Basilicata dall’ANIMI e dall’OMNI per il Sud e la Basilicata.

Insomma, il libro di Michele Pinto è un interessante saggio che arricchisce notevolmente il patrimonio storico di ciò che eravamo, tra difficoltà e voglia di emancipazione, per raggiungere un importante obiettivo: la conoscenza e l’elevazione culturale.

Carmen Piccirillo

Di BasNews

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