Anche un’analisi superficiale del trattato politico di Machiavelli il “Principe”, ha portato a ritenere che una dottrina politica e un esercizio del potere votato all’utilitarismo potessero “giustificare” qualsiasi “mezzo”.

Prendiamo umilmente in prestito questa analisi critica del pensiero di Machiavelli per sottolineare lo sconcerto e il senso di mortificazione che la Delibera della Giunta Regionale Veneta n° 305, sta provocando nella classe infermieristica.

Può dunque il fine giustificare il mezzo?

Non è pensabile che, “al fine di contrastare la carenza di personale dovuta all’emergenza pandemica”, motivazione addotta dalla Giunta Veneta per deliberare la “Formazione Complementare in assistenza sanitaria dell’OSS”, possa essere accettata e condivisa solo perché paventa una situazione di criticità insormontabile.

Non è percorribile, quali che siano le difficoltà oggettive da affrontare a livello assistenziale, la scorciatoia volta ad attribuire competenze “proprie” dell’infermiere ad altre figure, deliberando un “percorso formativo” avulso da un programma coordinato e condiviso tra Stato Centrale e Regioni.

Anche noi infermieri lucani rivendichiamo il nostro ruolo e la nostra identità professionale e, dopo un anno così impegnativo in cui abbiamo messo a disposizione della collettività tutto l’impegno e la competenza, non siamo disposti ad accettare scelte politiche lesive della nostra dignità personale e professionale.

Chiediamo a gran voce al nostro organo di rappresentanza nazionale di intervenire tempestivamente per evitare questa pericolosa deriva che ha il sapore di una pesante delegittimazione per la classe infermieristica.

Il Presidente Opi Potenza

Serafina Robertucci

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