Che cos’è l’amicizia? Ma soprattutto come è possibile riconoscere l’amicizia autentica?

In che modo riusciamo ad inquadrare quelle relazioni basate esclusivamente sui convenevoli, sull’opportunismo?

Sembrerebbero domande semplici, banali a prima vista, eppure sono importanti e non è scontato rispondere in maniera esatta. Non a caso, viviamo in un mondo in cui non esistono verità assolute, ma verità soggettive, svariatissime idee differenti da valutare.

Secondo il dizionario, il termine amicizia è “un sentimento di affetto, costante e operoso, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine”.

La vita diventa più coinvolgente, entusiasmante e meno complessa quando vi è l’amicizia: sarebbe terribile non poter condividere il proprio percorso con qualcuno da cui ricevere un’opinione in merito, che possa sorridere o piangere con noi di riflesso agli eventi, naturalmente nella piena limpidezza e mai in maniera ipocrita e patinata.

Essere amici significa basare la relazione sulla fiducia reciproca: incontrarsi, ancor prima che fisicamente, a livello emotivo, psicologico.

Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854- Parigi, 30 novembre 1900), giornalista, scrittore, aforista e poeta irlandese, noto soprattutto per l’uso frequente di aforismi e paradossi, sosteneva che: “chiunque può simpatizzare con dolore di un amico, ma solo un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.”

In questa frase bellissima, è intrinseco il senso dell’amicizia sincera: un amico vero non percepisce dentro di sé sentimenti di invidia o di rabbia nei momenti in cui ci sentiamo sereni, felici, soddisfatti, nei momenti in cui stiamo facendo qualcosa che ci fa provare benessere.

Un amico vero condivide il buon momento dell’altro, ne è felice, gioioso, avendo la piena consapevolezza che ogni essere umano ha una propria strada da seguire, unica e inimitabile e che la vita, inoltre, è un continuo alternarsi di gioia e dolore.

Anche nei momenti di negatività, di buio, inevitabili nell’esistenza di ognuno, si è certi, quando abbiamo a che fare con la spontaneità -intesa nel senso esteso del termine -di ricevere semplicemente una parola di conforto, senza tuttavia creare grandi aspettative sull’altro.

Infatti, un altro aspetto da non tralasciare nell’ambito dell’amicizia è la bellezza di poter sentirsi liberi, di poter essere sé stessi senza seguire alcuno schema prefissato (se non quello della limpidezza), di poter sentirsi accolti nelle proprie sfaccettature caratteriali, senza dover emulare gli altri per sentirsi “giusti”. Soprattutto è meraviglioso saper riconoscere i silenzi altrui senza giudicarli negativamente.

Io sono io. Tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative. Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative. Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. Se ci incontreremo sarà bellissimo; altrimenti non ci sarà stato niente da fare.”

Fritz Perls (Berlino, 8 luglio 1893- Chicago, 14 maggio 1970), psicoterapeuta tedesco di origine ebraica, con questo concetto straordinario incentrò il senso dei rapporti. Pubblicò, nell’anno 1951, il testo cardine della Psicoterapia della Gestalt.

La psicologia della Gestalt è una corrente psicologica focalizzata sui temi della percezione e dell’esperienza. Perls divideva le persone in tre categorie riguardo alla loro personalità:

Devisti: coloro che modificano il loro comportamento adeguandolo a regole prefissate piuttosto che essere sé stessi.

Circaisti: coloro che preferiscono pensare piuttosto che agire, concentrati sul passato e sul futuro, non sul momento attuale.

Esistenzialisti: persone che si accettano per come sono.

Non c’è prerogativa più bella di poter accettare sé stessi e gli altri, con i propri punti di forza ma anche le proprie zone “ombra”.

Un vero amico non giudica, non critica, non prova pregiudizi, non tenta di sabotare un aspetto caratteriale perché lo ritiene sbagliato, semmai consiglia, esprime il suo pensiero per il bene dell’altro, senza volerlo cambiare.

E’ un regalo preziosissimo poter completare se stessi grazie agli amici, quelli che sanno vivere con l’anima, ascoltandola. Quelli che sanno leggere anche gli sguardi, che apprezzano la libertà, questo concetto meraviglioso, e non prediligono le doverizzazioni.

Gli amici arricchiscono l’interiorità, ci lasciano soli quando abbiamo bisogno del nostro spazio privato e ci fanno compagnia quando non vogliamo sentirla, quella solitudine.

Un proverbio spagnolo cita testualmente: “Casa piccola e strada lunga fanno vedere chi è il vero amico.”

Carmen Piccirillo

Di BasNews

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