La cosa che dovremmo chiederci è perché in tutto l’Occidente non si riesca più a trovare qualcuno che anche alla lontana si possa chiamare statista: il panorama lo abbiamo davanti agli occhi e non c’è alcun bisogno di fare il lunghissimo elenco di nomi che salta alla mente. Quasi si direbbe che questo non sia solo un portato dello sprofondo culturale e politico nel quale stiamo precipitando, ma quasi un disegno di quelle élite di comando che appena si accorgono che uno è intelligente si guardano bene dall’appoggiarlo e dal pomparlo. Non parliamo poi di chi è intelligente e integro: diventa automaticamente un nemico del sistema. Così adesso ci troviamo alle prese con la classe differenziale europea e con Trump che si è rivelato molto al di sotto del suo elettorato. La mattana teatrale del bombardamento è stata di fatto inutile, con pochi danni a impianti già evacuati o comunque protetti da centinaia di metri di roccia. Per inciso, le bombe da 13 tonnellate che avrebbero dovuto spazzare via tutto e celebrate in anticipo dai babbei mediatici, hanno fatto cilecca. Certo la versione ufficiale è che tutto sia stato distrutto, ma le foto satellitari sono impietose con queste affermazioni.
In compenso, ricorrendo alla forza in maniera del tutto dissennata in appoggio dell’uomo del genocidio palestinese, la Casa Bianca ha ottenuto un grande risultato: mentre prima si sapeva dove Teheran stoccava l’uranio arricchito e gli ispettori dell’Aiea avevano accesso ai tre siti che sono stati attaccati, adesso non si sa più dove sia e l’Iran si sta muovendo per porre fine alle ispezioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che è stata infiltrata dal Mossad, come è apparso chiaro grazie alla precedente azione israeliana tendente a eliminare i maggiori scienziati nucleari. Teheran 22 anni fa aveva rinunciato all’idea di dotarsi di una forza atomica, ma i governi sionisti hanno sempre detto che invece erano lì lì per avere l’atomica e Trump ha fatto finta di aderire a questa sciocchezza nonostante la capa dei servizi di intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, gli avesse detto che non c’era nessuna prova di ciò. Ho usato il temine sciocchezza perché la bomba atomica, se si vogliono escludere soluzioni sofisticate, non ha più alcun segreto e se l’Iran avesse voluto dotarsi di armi nucleari l’avrebbe fatto molto prima. Era stata una decisone politica quella di non arricchire l’uranio fino a un grado militare, ma adesso, con l’azione americana, totalmente gratuita, diventa chiaro che si è trattato di un grave errore e che ora, vista l’impossibilità di qualsiasi trattativa reale e basata su dati di realtà, diventa una necessità strategica.
Sul ruolo ambiguo dell’Aiea vale la pena di spendere qualche parola in più perché, proprio la non neutralità degli organismi cosiddetti internazionali, è una delle chiavi per interpretare il naufragio delle relazioni diplomatiche. È vero che il capo di questa Agenzia, Rafael Grossi, ha smentito che l’Iran fosse vicino alla realizzazione della bomba, ma lo ha fatto solo dopo che era stato lanciato l’attacco all’Iran. Così Teheran gli ha mandato un comunicato che non lascia più spazio a giustificazioni: “È troppo tardi, signor Grossi: lei ha oscurato questa verità nel suo rapporto assolutamente di parte, strumentalizzato da E3/Usa per elaborare una risoluzione con accuse infondate di ‘inadempienza’. La stessa risoluzione è stata poi utilizzata, come ultimo pretesto, da un regime guerrafondaio e genocida per scatenare una guerra di aggressione contro l’Iran e lanciare un attacco illegale ai nostri pacifici impianti nucleari. Sa quanti iraniani innocenti sono stati uccisi o mutilati a causa di questa guerra criminale? Ha trasformato l’Aiea in uno strumento di comodo per privare i membri dell’accordo di non proliferazione del loro diritto fondamentale sancito dall’Articolo 4. Ha la coscienza pulita?”.
No di certo e comunque se adesso si dovesse arrivare a un cessate il fuoco è tutto merito di Putin e di Xi, che hanno preso la situazione in mano vista la conclamata incapacità del presidente americano di navigare in acque complesse. A questo si è arrivati anche grazie al fatto che Israele ha subito gravi danni e sta esaurendo le sue difese. Forse si potrebbe sperare che alla Casa Bianca abitasse un adulto responsabile o al peggio un adulto, non un bambino capriccioso che ora strepita “ho vinto, ho vinto”.
Nota E3 è un organismo formato da Francia, Gran Bretagna e Germania nato nel 2003 per dialogare con Teheran e fermare l’arricchimento dell’uranio.
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