A proposito di diritto internazionale e di solerzia dell’Italia ad adempiere in buona fede agli obblighi assunti in conformità con la Carta delle Nazioni Unite.

Il 19 luglio 2024, su richiesta dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Corte internazionale di giustizia ha pronunciato un parere sulle conseguenze dell’occupazione illegale della Palestina da parte di Israele. Su tale base, il 18 settembre seguente, l’Assemblea Generale delle Nazioni unite ha approvato, a larga maggioranza, la risoluzione A/RES/ES-10/24. Ovviamente, malgrado la loro rilevanza, entrambe i documenti sono stati quasi del tutto ignorati dall’informazione e dai politici italiani.

Col parere fornito la Corte ha stabilito, tra l’altro, che: a) la presenza continua di Israele nei Territori Palestinesi Occupati è illegale, b) Israele ha l’obbligo di porre fine alla sua presenza illegale nei Territori Palestinesi Occupati il più rapidamente possibile, c) Israele ha l’obbligo di cessare immediatamente tutti i nuovi insediamenti e di evacuare tutti i coloni dai Territori Palestinesi Occupati, d) Israele ha l’obbligo di risarcire il danno causato a tutti le persone fisiche e giuridiche interessate nei territori palestinesi occupati, e) Tutti gli Stati hanno l’obbligo di non riconoscere come legale la situazione derivanti dalla presenza illegale di Israele nei Territori Palestinesi Occupati e non prestare aiuto o assistenza per mantenere la situazione creata dal perdurare della presenza di Israele nei Territori Palestinesi Occupati, f) Le organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, sono soggette all’obbligo di non riconoscere come legale la situazione derivante dalla presenza irregolare di Israele nei Territori Palestinesi Occupati, g) Le Nazioni Unite, e in particolare l’Assemblea generale, che ha richiesto il parere, e il Consiglio di sicurezza, devono prendere in considerazione le modalità e le ulteriori azioni necessarie per porre fine il più rapidamente possibile alla presenza illegale di Israele nei Territori Palestinesi Occupati. La successiva Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni unite ha sostanzialmente fatto suo il parere della Corte internazionale, stabilendo gli obblighi che ne derivano sia per Israele (in sostanza quelli indicati nel parere), quale Stato occupante, sia per gli altri Stati in quanto interessati al mantenimento di un ordine internazionale fondato sullo stato di diritto e sul diritto internazionale che, con i principi di giustizia, è essenziale per la convivenza pacifica e la cooperazione tra gli Stati. Per quanto riguarda gli obblighi degli altri Stati, dunque anche dell’Italia, l’Assemblea generale in particolare invita tutti gli Stati a: a) adottare misure atte a garantire che i loro cittadini, le società e gli enti sotto la loro giurisdizione, nonché le loro autorità, non agiscano in alcun modo che comporti il riconoscimento o fornire aiuto o assistenza per il mantenimento della situazione creata dalla presenza illegale di Israele nei Territori Palestinesi Occupati; b) adottare le misure necessarie per far cessare l’importazione di qualsiasi prodotto originario dalle colonie d’insediamento israeliane, nonché la fornitura o il trasferimento di armi, munizioni e relative attrezzature a Israele, potenza occupante, in tutti i casi in cui vi siano ragionevoli motivi per sospettare che possano essere utilizzate nei Territori Palestinesi Occupati; c) attuare sanzioni, compresi i divieti di viaggio e il congelamento dei beni, nei confronti persone fisiche e giuridiche impegnate nel mantenimento della presenza illegale di Israele i Territori palestinesi occupati, anche in relazione alle violenze attuate dai coloni; d) Sostenere ogni azione tendente a far applicare il principio di responsabilità a beneficio delle vittime. Questo è quanto. Ognuno ora può giudicare quale sia il livello di rispetto del diritto internazionale delle nostre istituzioni politiche.

Oliviero Tidu 

fonte:

Di basnews

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