Siamo dinanzi ad una vera e propria escalation di incidenti mortali che non possono essere derubricati a prodotto della fatalità: di questo passo senza una stretta sui controlli e senza una cultura del lavoro di qualità, la ripartenza post pandemia rischia di diventare un bagno di sangue”. Così il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, commentando la notizia dell’incidente mortale che questa mattina è costata la vita ad un agricoltore di 49 anni nelle campagne di San Mauro Forte, in provincia di Matera. Nell’esprimere la solidarietà del sindacato alla famiglia del lavoratore scomparso, il sindacalista della Cisl sottolinea che “il fenomeno degli infortuni sul lavoro, spesso con esito mortale, sta assumendo proporzioni inaccettabili e conferma che anche i protocolli più stringenti rischiano di rivelarsi impotenti se non accompagnati da una rete più capillare di controlli e da un massiccio investimento in prevenzione e cultura della sicurezza, anche per contrastare un generale abbassamento della soglia di attenzione sociale al fenomeno dovuto indirettamente alla pandemia”.

“Questa ennesima tragedia sul lavoro, che arriva a pochi giorni da un altro incidente mortale in cui ha perso la vita un giovane di Montalbano Jonico in un mangimificio della provincia di Parma, richiama istituzioni e parti economiche sociali a esercitare la massima pressione in tutte le sedi per alzare il livello della qualità del lavoro, ricorrendo ad esempio agli strumenti della bilateralità che proprio nel comparto agricolo, epicentro di tanti incidenti, sono già rodati e possono contribuire in modo determinante a fermare questa drammatica scia di sangue”, conclude Cavallo.

Fonte: cislbasilicata.it

Di BasNews

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