Spesso si scrive che l’impero americano anzi l’Occidente complessivo è l’impero delle menzogne. È vero, ma non è sufficiente a spiegare ciò che viviamo: la menzogna serve spesso, anzi sempre di più, a coprire l’auto mitologia di se stessi che da oltre un millennio è la ragion d’essere dei vari centro di potere che si sono susseguiti. All’inizio è stata la “vera” religione, in seguito l’esportazione di civiltà, poi di tecnologie, poi di democrazia a costituire il pretesto per considerare gli altri come inferiori e spesso come un nulla. L’eccezionalismo che è il mito fondativo dell’America, ma che in qualche modo costituisce il cuore pulsante dell’eurocentrismo, è ciò che giustifica il dominio e la sottomissione. Se un popolo, una nazione, un etnia, una cultura sono superiori non sono in qualche modo soggetti allo status morale ed etico che essi stessi hanno creato: le guerre di aggressione diventano di liberazione, lo sfruttamento diventa ricompensa per la fatica di portare altre popolazioni ad uno stadio di civiltà, la tirannia è solo buona amministrazione e anche le stragi sono giustificate dalla necessità di difendersi o relegate a margine come danni collaterali. Ma soprattutto l’eccezionalismo sotto qualunque forma, genera la convinzione che il mondo debba conformarsi a un’unica visione e che coloro che si oppongono debbano essere corretti, puniti o cancellati.
Un qualche Annibale è sempre “ad portas” per lenire le fatiche morali del dominio. Solo che questo funziona se si ha effettivamente il potere di interdizione sugli altri, quando questo si attenua o viene meno, allora occorre creare una realtà parallela per salvare in qualche modo lo stato di eccezione, senza il quale le varie maschere mitiche o ideologiche si frantumerebbero mettendo a rischio le oligarchie che sovrintendono al potere. Così, invece di riconoscere lo stato delle cose, se ne crea uno alternativo, completamente di fantasia in maniera da non dover decostruire la narrazione e non esporre le vittime alla luce diretta del sole, ma solo alle ombre proiettate sulla parete. La necessità di questa difesa dell’irrealtà può arrivare all’incredibile, per esempio alla von der Leyen che ancora oggi diffonde la leggenda secondo la quale i russi ruberebbero le lavatrici alle casalinghe ucraine per prenderne i chip e costruire missili. Tutti, americani compresi, riconoscono che la missilistica russa è la più avanzata del mondo. E del resto Space x utilizza motori russi per i suoi razzi, almeno per quelli che non esplodono, ma la capa dell’Ue deve far credere il contrario e crearsi un alibi. Del resto, tanto per portare un esempio clamoroso, la ministra dell’istruzione estone non ha saputo rispondere alla domanda di quanto fa 8 per 4: “Non lo so,.l’istruzione non è fatta solo di formule matematiche”. Sì, non c’entra, con la geopolitica, ma è indicativo di una stato di cose.
Ovviamente un simile sistema richiede anche un personale politico fatto di mediocri, privi di qualsiasi competenza perché essi stessi non devono distinguere tra realtà e finzione, abbandonandosi a formule rituali. Così le prove dei pochi danni portati alle strutture nucleari iraniane dalle superbombe americane devono essere nascosti perché gli Usa non possono non essere invincibili. Per lo stesso motivo i resti di F35 israeliani e dei loro grandi droni fatti a pezzi non devono esistere. Questo anche perché il piano di attacco preparato fin dal settembre – ottobre dello scorso anno non si basava sull’idea di avere militarmente ragione dell’Iran, ma sull’illusione che con alcuni colpi mirati si sarebbe provocata l’implosione dello Stato iraniano, aprendo la strada al caos e al “cambio di regime”. Insomma le alte sfere sono rimaste vittime del loro stesso meccanismo narrativo secondo il quale esisterebbe in Iran un fortissimo movimento anti regime come viene asserito da giornali e giornalisti al soldo dello Zio Sam e magari anche di Zia Ursula, oltre che ovviamente da Tel Aviv. Lo stesso Trump e il suo team ci hanno creduto, così come hanno dato credito alle ambiguità dell’Aiea che ha cercato di far supporre che l’Iran fosse vicino ad assemblare ordigni nucleari. E dire che l’Aiea è un loro strumento, sanno come funziona. Insomma la tentazione, suggerita da Israele, secondo cui il regime di Teheran si sarebbe dissolto come quello siriano, era solo un desiderio realizzabile solo nella realtà parallela.
Il risultato è stato non solo che Israele ha subito notevoli danni, ma che ha di fatto esaurito le proprie difese che ora devono essere ricostituite. E poiché gli Usa hanno una produzione limitata di patriot, proiettili da 155 millimetri, stinger e thaad, a farne le spese sarà l’Ucraina cui giungeranno sempre meno “aiuti” . Forse è per questo che Macron l’altro giorno ha chiamato Putin cercando una via d’uscita per i francesi di Odessa: probabilmente ha capito che la sua Beresina si sta avvicinando, magari a causa del furto di lavatrici. Tutto ahimè lascia credere che le illusioni continueranno a prevalere nonostante tutti gli schiaffi presi.
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