si ripropone (sostanzialmente) l’articolo pubblicato il 29 novembre dopo la caduta del primo albero…

In passato altri alberi di quel genere (pino domestico) sono caduti per la neve, evidentemente, al di là delle concause (neve, vento, ecc) il tipo di albero non è adatto al terreno della Villa, che è, in buona parte, di riporto (sotto c’è il cosiddetto “Basso imperatore”). Terreno, la cui scarsa consistenza e stabilità (si noti l’inclinazione degli altri pini rimasti) poi, crea tensioni alla base del tronco, cioè la sezione maggiormente sollecitata dello stesso, determinandone il taglio-sradicamento (vedasi primo e secondo albero, con radici sottili e corte) e la successiva caduta.

In relazione all’accertamento delle cause, sarebbe necessario, quindi, avviare indagini per comprendere le caratteristiche del terreno esistente,prevedendo, magari, opere di consolidamento che tendano all’incremento di resistenza dello stesso, affiancando, ad un esperto agronomo-forestale, un geologo.

In ultima analisi (siccome la questione riguarda la sicurezza, difatti gli alberi sono caduti dove spesso stazionano di sera molti ragazzi, fortunatamente in orari in cui non vi era nessuno) dopo detto consolidamento del terreno, PRIMA CHE ACCADA QUALCOSA DI SERIO, SAREBBE FINALMENTE OPPORTUNO AVVIARE UN PROGETTO DI SOSTITUZIONE DI ALBERI DI QUEL TIPO, COME ANCHE PER GLI ALTRI DI ALTO FUSTO, e procedere all’impianto, in zone prive di arbusti, di varietà idonee al terreno esistente, attraverso, anche, un progetto di cura delle aiuole esistenti, adesso semi desertiche, con la messa a dimora di piante per giardini a bassa manutenzione.

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