lunedì, 27 Marzo 2023
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I seggi in Parlamento non hanno le rotelle

Gira la favoletta che Di Maio sia l’autore dell’exploit del M5S alle politiche del 2018, non Beppe Grillo che fece in prima persona la campagna elettorale e che è il fondatore del Movimento.

Sono i colpi di sole uniti ad una memoria corta che stenta a ricordare un Di Maio autore delle disfatte alle Amministrative quando il M5S era ancora in salute di consensi. Non avendo compreso bene i sistemi elettorali non fece alleanze nemmeno con il civismo, fenomeno in forte ascesa.
Le batoste alle Amministrative si sono inevitabilmente riverberate sul consenso nazionale e Di Maio si dimise da capo politico non per meriti, questo almeno possiamo dirlo.

Sulla coerenza sorvoliamo. Basterebbe ricordare il suo europeismo convinto quando visitò i gilet gialli in Francia o la sua moderazione quando voleva l’impeachment di Mattarella o il suo operare alla luce del sole, si fa per dire, sulla vicenda della contestata elezione a capo politico di Giuseppe Conte e, ancor peggio, la vicenda quirinalizia.
Forse Di Maio non ha mai digerito la popolarità di Conte e immaginava di continuare a gestire il M5S anche dalla poltrona del ministero degli Esteri.

Il suo intento è fallito. La sua uscita dal M5S è un segno di debolezza, non di forza, e non verrà misurata con il numero di parlamentari che lo seguiranno ma dal consenso che non avrà nel Paese.
L’ errore di Giuseppe Conte è stato quello di impantanarsi in un Movimento di prime donne invece di creare un nuovo soggetto politico. Vi è sempre l’incognita Beppe Grillo che ha consentito la nascita di questo governo con i grillini Draghi e Cingolani, tali solo nella sua confusa mente.
Il primo risponde solo alle oligarchie economiche e finanziarie, il secondo si è scoperto che è forse più renziano di Renzi.

L’ elevato si è talmente elevato ed estraniato che ha perso il contatto con la realtà e credo che non farà nulla per aiutare Conte, anzi.
A questo punto a Giuseppe Conte gli rimane solo una mossa, ma sarà sempre tardiva.
Consultare gli iscritti per confermare o revocare la partecipazione del M5S a questo governo. Esiste sempre l’appoggio esterno che in molti casi ha un potere contrattuale maggiore di quello che si può avere restando isolati al governo.

di Amedeo Giustini

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