Screenshot

“Israele sta perpetrando un genocidio a Gaza? Ora c’è una prova indiscutibile”. Inizia così un articolo di Gideon Levy su Haaretz a commento del dossier, pubblicato sullo stesso giornale, che ha svelato le perverse dinamiche degli omicidi intenzionali dei gazawi che si affollano nei pressi dei centri di aiuto per cercare qualcosa di cui sfamarsi.

“Non si può definire in altro modo ciò che sta accadendo in quei posti da diverse settimane se non come genocidio”, prosegue Levy. “Genocidio come intento, genocidio come obiettivo, genocidio nella portata, genocidio per il gusto del genocidio”.

“Se Israele non pone fine a tutto ciò immediatamente – non domani, oggi – non potrà più godere del beneficio del dubbio. Dal punto di vista legale, ovviamente, dobbiamo attendere la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, che sta ritardando a tal punto che c’è da temere che non ci saranno molti palestinesi ancora vivi a Gaza quando si deciderà a pronunciarsi”.

“[…] I soldati delle Forze di Difesa Israeliane ricevono l’ordine di sparare per uccidere in massa delle persone affamate. Folle che si ammassano a motivo di un mix di follia e perversione, che ha portato Israele a rimuovere le agenzie ONU dedite a tale scopo ed esperte per sostituirle con una misteriosa quanto mostruosa organizzazione americano-israeliana con inclinazioni evangeliche” [a guidarla è il pastore evangelico Johnnie Moore, entusiasta sostenitore della Grande Israele messianica ndr.].

“Questa organizzazione ha deciso che due milioni di persone affamate possono accontentarsi di soli quattro punti di distribuzione aperti un’ora al giorno e che l’ordine vada mantenuto come si fa per la coda per i visti all’ambasciata americana a Tel Aviv. A quanto pare, due milioni di persone diseredate e affamate, che non hanno più nulla da perdere, si comportano in modo diverso dalla folla sazia e spensierata di quanti cercano un visto a Tel Aviv”.

“L’esperimento umano di massa è fallito [o forse è riuscito perfettamente… ndr.] e l’esercito più morale del mondo si è ingegnato a trovare una soluzione: sparare proiettili veri sulla folla per mantenere l’ordine. Almeno 549 persone sono già state uccise in questo modo e migliaia di altre sono rimaste ferite, affamate, esauste e sotto shock per quanto hanno subito nell’ultimo anno e mezzo; persone il cui unico desiderio era portare ai figli un sacco di farina. I comandanti dell’IDF hanno deciso il loro destino: l’area in cui si trovavano, destinata a essere sicura, era in realtà una killing zone. Leggete cosa hanno detto i soldati ad Haaretz…“.“Questo massacro, con decine di innocenti uccisi ogni giorno, a solo un’ora e mezza di macchina da Tel Aviv, si sta svolgendo nell’ombra e nella totale mancanza di interesse dell’opinione pubblica. Pochissimi se ne preoccupano, pochi lo denunciano e pochi in Israele ne sono sconvolti. Quando non esistono innocenti nella Striscia di Gaza, non c’è compassione per i suoi abitanti”.“Il mondo reagisce con sgomento [relativo ndr.] nel vedere tante persone disperate strisciare sulla sabbia per cercare di salvarsi, mentre rimbomba il frastuono dei mortai e delle mitragliatrici dei carri armati”.

“Ma si è esaurita anche la nostra compassione per Israele e per i suoi soldati. Ogni giorno si contano centinaia di criminali di guerra in più, uomini che cammineranno tra noi per molti anni in futuro, con tutte le implicazioni tragiche che ciò comporta. Nessuno ha pietà di queste persone, persone che hanno mirato e sparato alla testa o al corpo di centinaia di innocenti abitanti di Gaza, sapendo che erano innocenti. Anche loro rimarranno segnati per sempre, mentalmente e moralmente”.

“La colpa non è solo loro. Né è solo colpa di comandanti sconsiderati come il generale di brigata Yehuda Vach, che ha dimostrato i suoi mostruosi valori trasformando il corridoio di Netzarim in una trappola mortale ed è sospettato di aver distrutto un ospedale senza autorizzazione” [gli altri sono stati distrutti previa autorizzazione, cosa ancora peggiore ndr.].“La colpa ricade su quanti non hanno posto fine immediatamente a questa politica: il Capo di stato maggiore dell’IDF, il ministro della Difesa e il Primo ministro. Se non pongono fine a tutto questo, si autodenunciano come possibili genocidari”.

‘”Gaza è un universo parallelo’, ha detto un ufficiale ad Haaretz [sempre nel dossier citato ndr.]. Questo è il nocciolo della questione, la chiave del genocidio. Gaza non è un universo parallelo. Gaza è il volto delle Forze di Difesa Israeliane e dello Stato di Israele. Ciò che accade a Gaza non rimarrà a Gaza, anche se la maggior parte dei media israeliani lo spera”.

“Ciò che accade a Gaza definisce Israele nel mondo e ciò che accade a Gaza definirà la società israeliana per molti anni a venire. Quando Israele verrà dichiarato uno Stato genocida, sarà esso a diventar parte di un universo parallelo” [in realtà, già vi appartiene ndr].

Purtroppo, mentre ancora nulla si vede all’orizzonte circa un possibile cessate il fuoco, Netanyahu e soci non hanno nessuna intenzione di desistere. Il premier ha bollato il dossier di Haaretz come una “calunnia sanguinaria“. D’altronde, era ovvio che si infuriasse, anche perché nel titolo del dossier Gaza veniva identificata come un campo di sterminio, cenno che richiamava, non certo a caso, altri campi, un altro olocausto.

Né sappiamo cosa si sia deciso nella riunione del Consiglio di Sicurezza israeliano che si è tenuto ieri. Si sa, però, che l’esercito di Tel Aviv ha intensificato gli attacchi nel Nord di Gaza e ordinato una nuova evacuazione dell’area: nelle ultime 24 ore sono stati uccisi altri 86 palestinesi e ne sono stati feriti 365, molti dei quali moriranno perché l’esercito israeliano ha distrutto gli ospedali e impedisce l’arrivo di medicine.Lo specifichiamo perché tutte queste morti indirette non saranno conteggiate nel numero delle vittime di Gaza e ciò rende l’idea di quanto sia più che sottostimato il numero ufficiale dei decessi, per ora 56.500, cifra che peraltro non ricomprende i tanti che giacciono sotto le macerie (ci torneremo).

Altra trovata della macchina genocidaria: le autorità sanitarie di Gaza hanno scoperto nei sacchi di farina, e mischiate ad essa, pillole di ossicodone, un oppiaceo che in America è stato al centro di un tragico caso giudiziario, dal momento che un farmaco basato su tale sostanza ha mietuto 300mila vite, oltre a generare un’ondata di disturbi mentali causati dalla dipendenza (storia raccontata dalla serie Netflix, Painkiller).

fonte:

Di basnews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.