Ora coinvolgere ANCI e tutti i Comuni nella riforma complessiva della norma, nell’ottica della transizione ecologica.

“Con un emendamento ho voluto, insieme al collega Polese di Italia Viva, mettere sullo stesso piano per equità e giustizia, il beneficio economico derivante dal riparto dei previsti 5 milioni di euro destinati, in maniera progressiva a partire dal 2022 e a regime dal 2026, ai comuni confinanti delle due concessioni petrolifere. 

Tempa Rossa, i cui pozzi sono in produzione dal 1 gennaio 2021, e Val d’Agri dal momento che nella prima estensione della norma non erano stati compresi.  Infatti, ai primi comuni in elenco (Abriola, Anzi, Brienza, Moliterno, Paterno, Laurenzana, Sarconi, Sasso di Castalda, Spinoso e Tramutola), oggi sono aggiunti anche quelli dell’allegato B che comprende i comuni di Aliano, Armento, Cirigliano, Guarda Perticara, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano. 

Riconoscere un ristoro diretto alle comunità della Provincia di Potenza come della Provincia di Matera  situate più a diretto contatto con i pozzi di estrazione è un primo ma importante segnale di attenzione verso i cittadini e le cittadine che si trovano a vivere più vicino ai due centri oli di Viggiano e Gorgoglione e che risentono maggiormente delle criticità legate a diversi fattori limitanti per lo sviluppo nei comparti più legati ai fattori ambientali.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, Capogruppo Italia Viva.

“Si tratta di un Fondo istituito annualmente – prosegue il consigliere Braia – con l’accantonamento del valore dell’aliquota del prodotto di coltivazione pari al 5 per cento sul valore spettante alla Regione (55 per cento) che, dal 2022 si incrementa di 1 milione di euro all’anno sino a stabilizzarsi a 5 milioni a partire dal 2026. Sarà ripartito tra i 17 comuni in proporzione al numero degli abitanti e avrà una priorità nel suo utilizzo da legarsi a iniziative comunali che vanno nella direzione dell’efficentamento energetico, sia del patrimonio pubblico che privato.

La strategia di rilancio della Basilicata nella traiettoria indicata dalla Comunità Europea e dal Governo  per il compimento dell’auspicata “transizione ecologica”  deve vedere la nostra Basilicata, prima regione produttrice di energia da fossile in Italia, poter diventare regione simbolo e modello virtuoso in Italia e in Europa. Ciò non può che passare da un piano strategico di sviluppo territoriale e dal ripensare l’utilizzo e la distribuzione delle risorse europee, del Recovery Plan e anche di quelle legate alle estrazioni petrolifere e quindi della legge 40.

Vorremo verificare a breve l’impegno assunto dalla maggioranza nel corso della discussione avvenuta in Consiglio in coincidenza dell’approvazione della legge che istituisce il Fondo. Abbiamo dato il nostro importante contributo a migliorarla con spirito collaborativo, andando oltre le appartenenze. Ora però, per la riforma complessiva della Legge 40 la Basilicata non più attendere.”

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