Interruzioni idriche. Il tavolo per la gestione della crisi ha confermato il regime della scorsa settimana: sospensione dell’erogazione tutti i giorni dalle ore 18.30 alle ore 6.30 ancora per sette giorni. Sabato 26 ottobre chiusura a partire dalle ore 23
Il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, è stato nominato Commissario straordinario per la gestione della crisi idrica e del piano degli interventi. La nomina governativa è giunta oggi pomeriggio dopo la deliberazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica della Camastra. Il Governo nazionale ha già stanziato i primi 2,5 milioni di euro per consentire gli interventi più urgenti da realizzare nei primi 90 giorni.
Per quanto riguarda le interruzioni idriche nei 29 comuni lucani serviti dal bacino idrico del Basento Camastra, tra cui Potenza, è stato confermato il regime della scorsa settimana: interruzioni dell’erogazione tutti i giorni dalle ore 18.30 alle ore 6.30 ancora per una settimana. Sabato 26 ottobre sospensione a partire dalle ore 23.
Le chiusure attuate fino ad ora hanno generato un risparmio e i disagi vissuti dai cittadini hanno generato risultati importati. Il regime di sospensioni dell’erogazione idrica ha garantito un risparmio della risorsa di 900 mila metri cubi, ovvero oltre il 35 per cento dell’acqua utilizzata in assenza di restrizioni. Se non fossero state attuate le sospensioni, oggi la diga della Camastra non avrebbe più acqua da erogare. Il contenimento del consumo, invece, ha consentito lo spostamento della data di “resistenza”, spostando l’orizzonte temporale di 15 giorni, ovvero dal 15 al 30 novembre.
Funzionano anche gli interventi strutturali che Acquedotto Lucano ha posto in essere negli ultimi giorni per il prelievo delle acque superficiali della diga di Camastra, attraverso i pontili galleggianti su cui sono state installate le pompe di prelievo, così come richiesto dalla Direzione generale delle Infrastrutture della Regione Basilicata, e attraverso lo sbarramento artificiale sul canale di scarico dell’invaso. Questi due interventi consentono di prelevare acqua dall’invaso al fine di poter garantire l’attuale dotazione idrica pari a circa 600 litri al secondo, altrimenti non più prelevabile dal torrino di presa.
Intanto è stato deciso di avviare una mappatura delle condizioni delle strutture sanitarie e scolastiche, ovvero quelle dotate di sistemi di accumulo idrico e quelle che non ne sono provviste.
Il tavolo per la gestione della crisi idrica tornerà a riunirsi tra una settimana per consentire valutazioni più aggiornate sulla base di eventuali variazioni circa la disponibilità della risorsa idrica nel bacino della Camastra che, lo ricordiamo, alimenta oltre 140 mila lucani.