Riportiamo dal New York Times: “È probabile che la straordinaria diffusione della variante Omicron abbia importanti conseguenze per il futuro della pandemia. Infettando rapidamente una moltitudine numero di persone, sta generando rapidamente l’immunità”.

“Questo è importante perché il Covid-19 diventi una malattia più gestibile, perché gli strati di immunità possono fornire protezione contro ondate e varianti future. Ciò sarà di scarso conforto per le persone che soffrono di malattie gravi o peggio in questa temperie, ma significa che dopo l’ondata Omicron, le cose saranno diverse”.

“Omicron si è diffuso a un ritmo record e le conseguenze sono state gravi per il sistema sanitario estenuato. Dal momento che si stanno contagiando le fasce di età più in là con gli anni, le cose potrebbero peggiorare ulteriormente, ma la situazione è comunque migliore che se le persone non avessero già cumulato un’immunità contro Covid”.

I dati di scienziati della Gran Bretagna e del Sud Africa suggeriscono che maggiore è l’esperienza che ha il sistema immunitario delle persone nella gestione del coronavirus e più è protetto”.

Ogni esposizione, sia al virus che a un vaccino, riduce la probabilità di malattie gravi successivamente. Ciò perché ogni volta che il nostro sistema immunitario ‘vede’ la proteina ​​spike del coronavirus, che è poi l’obiettivo di tutti i vaccini in uso, migliora la risposta. Le infezioni diventano in media meno gravi nel tempo, non solo perché il virus sta cambiando, ma anche perché i nostri corpi stanno migliorando la sua gestione”.

“Non c’è alcuna garanzia che tale sviluppo continuerà. L’immunità potrebbe diminuire o il virus evolvere così da aggirare la protezione. Ma tutte le scoperte fatte finora dagli scienziati indicano che la protezione contro le malattie gravi continua a reggere”.

“Se ciò dovesse continuare, il prossimo round con il virus (e ci sarà un prossimo round) potrebbe essere più attenuato, il che significa che l’impatto sarà meno significativo per l’assistenza sanitaria”.

Riportiamo dal Washingotn Post: “‘In questo momento non ci sono prove’ che bambini e adolescenti sani abbiano bisogno di dosi di richiamo di vaccini contro il coronavirus, ha affermato martedì Soumya Swaminathan, Chief Scientist presso l’Organizzazione mondiale della sanità. Quanto dichiarato dalla Swaminathan in conferenza stampa giunge in un momento in cui la distribuzione globale del vaccino resta iniqua, dal momento che molti nei paesi a basso reddito non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose . L’OMS ha criticato i paesi che cercano di ‘aumentare la loro via d’uscita dalla pandemia’, avvertendo che ciò devia le forniture di vaccini” [e rischia di prolungare la durata della pandemia stessa, come ha dichiarato sempre l’Oms in precedenza, vedi Piccolenote].

In altre note abbiamo riferito che in questo momento si è aperta una grande battaglia sulla narrazione pandemica, la prima volta dopo due anni in cui il mondo ha ballato sulla musica della danza macabra del Terrore.

È ormai acclarato che la Omicron è più lieve della Delta che sta ormai soppiantando, anche se resta il problema, a breve termine, della tenuta dei sistemi sanitari, dal momento che sebbene i casi severi siano percentualmente minori, la sua grande diffusione produce ancora numeri significativi (purtroppo nelle epidemie si analizzano i numeri, ma va ricordato che si tratta di persone, con storie, volti, affetti…).

La battaglia sull’evoluzione pandemica è anzitutto comunicativa, dal momento che la gestione della pandemia sta tutta nella sua narrazione (la realtà è particolare secondario). E non si tratta solo di narrazioni contrapposte riguardo al futuro, ma anche riguardo la percezione del presente.

Fauci, ad esempio, nel suo intervento al Word Economic Forum, cioè parlando al mondo, ha più o meno detto le stesse cose del New York Times, però accentuando la criticità posta dalla Omicron ai sistemi sanitari e prospettando un futuro egualmente fosco, nonostante la relativa mitezza della nuova variante (Fortune).

Così, mentre la lettura del Nyt induce al sollievo, perché apre le porte alla timida speranza, la sensazione prodotta dall’intervento di Fauci è, all’opposto, la paura.

Durante le guerre infinite e il Terrore globale conseguente è stata posta nel mondo una dialettica nuova, cioè la Speranza contro la Paura.

Oggi come allora, al di là dello sviluppo del virus, le sorti della pandemia saranno decise all’interno della stessa dialettica. Ancora una volta è la Speranza contro la Paura.

Ps. Dal Timesofirael: “L’ex capo sviluppatore del vaccino sperimentale contro il coronavirus di Israele si è scagliato contro la decisione di assegnare il prestigioso Genesis Prize al CEO di Pfizer Albert Bourla.

Su Twitter, il professor Shmuel Shapira, l’ex capo dell’Istituto israeliano per la ricerca biologica (IIBR) del Ministero della Difesa, ha definito la decisione “patetica”.

Ha anche definito il vaccino COVID-19 del gigante farmaceutico “mediocre” ed efficace solo a “breve termine”.

Fonte:

https://piccolenote.ilgiornale.it/54259/covid-19-la-speranza-contro-la-paura

Di BasNews

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