Vip Clown Venosa ODV è un’associazione nata molti anni fa grazie a chi si è lasciato trasportare dall’entusiasmo e dall’amore verso il prossimo. L’associazione aderisce alla Federazione “Vip Viviamo in Positivo Italia ODV” che collega e coordina svariatissime associazioni Vip, sparse in Italia e Repubblica di San Marino. Il percorso di formazione per ogni clown prevede un corso base e si completa con cento ore di tirocinio, che comprendono allenamenti formativi e servizi in ospedale, svolti con tutor qualificati ed esperti. I clown dell’associazione Vip Clown Venosa svolgono la loro attività presso i reparti di pediatria e fibrosi cistica dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, nei vari reparti delle Aziende Sanitarie Locali San Giovanni di Dio di Melfi e nel centro sociale educativo “Il Filo di Arianna” di Venosa. Il servizio clown è un momento felice anche per i clown che portano gioia in luoghi in cui si vive un disagio, con il loro personaggio diventano essi stessi bambini. Spesso, il sorriso e l’energia sono più curativi di qualunque altro farmaco. Pietro Loconte (clown Nani), originario di Venosa, è il presidente dell’associazione Vip Clown Venosa ODV e spiega, esaustivamente, la sua esperienza.

Ci racconti le origini di questa lodevole attività.

Questa nostra missione nasce da lontano, più precisamente dall’anno 2012, quando io svolgevo clownterapia a Bari. Molti amici hanno deciso di percorrere con me questo “viaggio” ed è nata l’associazione “Vip Clown Venosa” che si è affidata con gioia alla Federazione Vip Italia “Viviamo in Positivo”. L’intento iniziale era quello di superare qualunque momento difficile attraverso il naso rosso.

Qual è stato lo sprono motivazionale più forte?

Ciò che ci ha motivati e ci motiva ogni giorno è vedere gli occhi tristi dei bambini all’interno degli ospedali. Per noi è inaccettabile. Noi clown non possiamo guarire le malattie ma possiamo trasmettere il sorriso e l’allegria, questo significa “vincere” a priori.

Quanto è diffusa questa attività in Italia e negli altri paesi?

La clownterapia è molto diffusa un po’ ovunque, soprattutto all’estero. La nostra associazione conta un numero di iscritti elevatissimo e questo è un traguardo che ci rende molto soddisfatti: nonostante la pandemia abbia penalizzato molto la possibilità di essere presenti negli ospedali stiamo ripartendo, gradualmente, più forti di prima.

Di solito si pensa che la clownterapia sia indicata solamente per i bambini. Qual è il suo pensiero a riguardo?

Io credo che la clownterapia sia indicata soprattutto per sé stessi, per la propria anima: quando si sta bene con sé stessi è semplice trasmettere allegria e stati d’animo positivi che sono trasmissibili a tutti, non solo ai bambini.

Quando andiamo dagli anziani nelle case di riposo, notiamo facilmente il loro sorriso che nasce spontaneamente, il loro “ritorno” all’infanzia e una voglia di confrontarsi davvero autentica. Tutto ciò ci stupisce profondamente, è come se si ribaltassero i ruoli, è straordinario.

Quali sono le difficoltà e i punti di forza quando si pratica la terapia del sorriso?

Le difficoltà sono tante, noi tutti le superiamo con i corsi di formazione che sono fondamentali. Non è facile entrare in un reparto ospedaliero e far sorridere, di primo acchito, un bambino. E’ importante sapere che ci sono bambini che possono rifiutarci, non accoglierci, ma lavoriamo continuamente anche su questo.

I punti di forza sono tantissimi, uno di questi è l’emozione che si prova. Quando entriamo in una stanza, noi non identifichiamo il bambino con la malattia, vediamo la sua capacità di giocare, di divertirsi. Quando a tutto questo si aggiunge un “grazie” sincero anche da parte dei genitori, noi sentiamo di aver metaforicamente vinto. Daremo sempre il nostro meglio per portare momenti di serenità e sorriso.

Colgo l’occasione per preannunciare che chiunque volesse ambire a diventare un terapeuta del sorriso, può iscriversi al prossimo corso base che si terrà a Venosa il 30 settembre, 1 e 2 ottobre. Per informazioni più dettagliate è possibile visitare la nostra pagina facebook: Vip Clown Venosa.

Empatia ma al contempo distacco dalla sofferenza: come è possibile riuscire ad avere questo atteggiamento mentale ben allenato?

Non è una strada spianata ma è possibile riuscire a bilanciarsi. Il percorso psicologico che seguiamo è arduo e i buoni risultati sono stati raggiunti grazie all’esperienza e alla formazione costante. La cosa più importante è guardare negli occhi il bambino e non la sua patologia. Il nostro leitmotiv è il seguente: “Non dare giorni alla loro vita ma dare vita ai loro giorni”.

Carmen Piccirillo

Di BasNews

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