Nei giorni scorsi, esattamente nella mattinata di lunedì 4 Luglio, si è spento a Melfi alla veneranda età di 92 anni presso il Convento di Sant’Antonio, dove viveva da vari anni, il frate francescano Padre Carlo Palestina figura religiosa di notevole riferimento per l’intera area del Vulture Melfese ed in modo particolare per la comunità rionerese dove opero’ in passato per circa tre decenni.
Nato a Ferrandina (in provincia di Matera) il 23 Gennaio 1930 da una famiglia di modeste origini rimase nel suo paese natio fino al termine degli studi elementari quando nel 1941, iniziata lentamente a maturare in lui la vocazione per la vita ecclesiastica, decise di proseguire il cammino di studi che l’avrebbe poi condotto alla “vita religiosa” frequentando prima il famoso Sacro Convento della Basilica di San Francesco sito nella nota cittadina umbra di Assisi (dal 1941 al 1946) e poi il Convento di San Francesco a Folloni situato nella piccola località campana di Montella (dal 1946 al 1947) “rimanendo” successivamente in Campania anche per gli studi liceali che svolse presso il Convento di Sant’Antonio di Sant’Anastasia (dal 1947 al 1950) e per gli studi teologici perfezionati al Convento di Sant’Antonio di Portici (dal 1950 al 1954) venendo poi ordinato Sacerdote all’età di 24 anni nel 1954 nell’Ordine Conventuale Religioso di Napoli dove, come prima tappa iniziale della sua lunga “carriera” religiosa, fu destinato presso il Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore (provincia di Salerno) rimanendovi per oltre un decennio fino al 1965.
Dopo quasi un quarto di secolo, tra studi seminaristici e attività sacerdotale, trascorso tra la cittadina di Assisi in Umbria e varie cittadine della Campania come Montella, Sant’Anastasia, Portici e Nocera Inferiore fece finalmente ritorno nella “sua” Basilicata da dove era partito anni prima e nemmeno adolescente, nel 1941 all’età di 11 anni, per seguire la sua vocazione in Dio.
Infatti, il 3 settembre 1965, giunse a Rionero all’età di 35 anni per far parte della comunità dei padri conventuali presso l’Istituto Educativo “Il Misericordioso” e fu destinato alla locale Parrocchia del Santissimo Sacramento dove, nel ruolo di Parroco, ci rimase per circa un trentennio lasciando il segno indelebile della sua straordinaria opera pastorale, vissuta in modo particolare al fianco dei giovani ma anche dei ceti sociali meno abbienti, distinguendosi eccellentemente in tantissimi ambiti tra cui, oltre a quello prettamente religioso ed educativo, anche culturale, storico, sociale, solidale, aggregativo, ricreativo e sportivo.
Grazie al suo pragmatismo e alla sua enorme determinazione, nel corso del suo trentennio trascorso alla guida della Parrocchia del Santissimo Sacramento di Rionero, dal 1965 al 1994, si distinse nell’organizzazione di tantissime iniziative negli svariati ambiti sopracitati che portarono una ventata di rinnovamento all’interno della locale comunità parrocchiale per via di numerose iniziative di rilievo da lui promosse e tra cui il continuo sostegno all’apposito comitato per l’organizzazione della festa del Patrono parrocchiale San Mauro Martire attraverso programmi di festeggiamenti religiosi e civili di livello con l’esibizione nel corso degli anni di vari cantanti di fama nazionale, la promozione di numerose ed interessanti gite ed escursioni alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche di Monticchio e del Monte Vulture, l’organizzazione di numerosi pellegrinaggi verso le mete religiose di maggiore importanza, la vicinanza e il sostegno reale e concreto verso le fasce sociali meno abbienti e l’elevata sensibilità nell’ascoltare e dare supporto alle svariate problematiche della gente, la grande capacità di autentico aggregatore sociale soprattutto per le tante generazioni di giovani succedutesi negli anni e per le quali rappresento’ un valido punto di riferimento, il supporto dato agli inizi degli anni ’70 ad una ventina di
giovani rioneresi per la creazione della tutt’ora esistente associazione culturale “Circolo 73” mettendo a disposizione i locali della sua parrocchia, l’impegno per la realizzazione della “Casa della Gioventù” che ancora oggi rappresenta un dinamico oratorio e un grande luogo di aggregazione per tanti giovani, il suo encomiabile impegno in ambito culturale con la creazione del Centro Studi “Conoscere il Vulture” mirato a conoscere la storia dei paesi di quest’area geografica, la fondazione del periodico d’informazione “Radici, rivista lucana di storia e cultura del Vulture” oltre al suo impegno in ambito sportivo con l’organizzazione di tanti eventi inerenti a questo specifico ambito su tutti la fondazione, sul finire degli anni ’60, della squadra di calcio della San Tarcisio che, composta da tantissimi giovani della parrocchia, partecipò a vari campionati provinciali.
Proprio per ciò che riguarda l’ambito sportivo ed in particolar modo calcistico erano di notevole curiosità i “derby stracittadini” svolti, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’ 70, tra la “sua” San Tarcisio e la Fortitudo presieduta dall’indimenticato preside, intellettuale e politico Prof. Carlo Pesacane (1918-1995), fervido comunista, con le varie sfide disputate tra le due squadre che rievocavano nella mente dei tanti spettatori presenti sugli spalti dell’allora stadio Serro San Francesco (oggi stadio Corona) alcune simpatiche scene che alludevano al noto film “Peppone e Don Camillo” ma è giusto evidenziare però come nei vari derby tra San Tarcisio e Fortitudo a trionfare, indipendentemente dal risultato del campo, erano sempre i sani valori dello sport come la correttezza, la sportivita’, l’amicizia e il rispetto reciproco che accomunava i due presidenti e i calciatori delle due rispettive squadre.
Nel 1972 le due società si fusero dando vita all’attuale Fortitudo San Tarcisio Rionero che oggi milita nel campionato di Prima Categoria e che ha toccato l’apice della sua storia calcistica nella stagione 2013/2014 disputando il campionato regionale di Eccellenza Lucana.
Tutto ciò che Padre Carlo Palestina realizzo’ durante la sua trentennale missione apostolare svolta a Rionero è il segno tangibile del suo grande impegno profuso per comunità rionerese che ebbe inizio nel lontano 1965 e termino’ dopo quasi un trentennio il 29 settembre 1994 quando lasciò a malincuore questa cittadina e la sua amata gente per trasferirsi presso il Convento di San Francesco a Potenza dove vi rimase fino al 2005 per poi stabilirsi definitivamente a Melfi presso il Convento di Sant’Antonio.
Nel corso degli anni la città di Rionero non ha mai dimenticato il grande impegno svolto da Padre Carlo Palestina all’interno della comunità rionerese tant’è che nel 2018 l’Amministrazione Comunale guidata dall’allora Sindaco Ing. Luigi Di Toro, in data giovedì 13 dicembre 2018, conferì all’anziano frate francescano la “Cittadinanza Onoraria” durante un’assemblea affollata svolta presso i locali della Casa della Gioventù di Rionero alla presenza dello stesso Padre Carlo Palestina e di varie autorità istituzionali, religiose, rappresentanti dell’ambito culturale e associazionistico locale e tantissimi cittadini.
Lo stesso Padre Carlo Palestina, oltre al ruolo di sacerdote ed educatore, fu anche un valido scrittore autore tralaltro di numerosissime opere bibliografiche tra le quali ricordiamo, tra quelle più importanti, “Il Brigantaggio in immagini” (1985), “Francescanismo in Basilicata” (1989), “Il mondo rurale della Valle di Vitalba” (1990), le pubblicazioni di ben 4 volumi sulla storia della Diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e le sue 60 parrocchie redatti tra gli anni 2000-2003 a cui seguirono “Fuochi albanesi nella provincia di Potenza nel XVI° secolo” (2004), “Ferrandina – Uggiano Vecchia”  (2004), “Il Convento di San Francesco nella storia di Potenza” (2005), “Il diavolo va in Convento” (2008), “Melfi e la Chiesa nella storia del Vulture” (2018) e una svariata miriade di altre pubblicazioni di svariato genere che confermarono la sua elevata competenza in ambito culturale tant’è che, già nel lontano 1985, si aggiudico’ l’edizione annuale del prestigioso “Premio Basilicata” grazie alla pubblicazione di 5 volumi sulla storia di Ferrandina.
Con la sua scomparsa va via una vera e propria istituzione religiosa di riferimento per l’intera area territoriale della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa nonché un autentico punto di riferimento per la gente del Vulture proprio perché Padre Carlo Palestina ha svolto la sua lunghissima missione sacerdotale operando sempre al fianco della gente animato dal suo spirito altruista, sensibile, generoso e pragmatico.
Nel pomeriggio di martedì  5 luglio presso la Chiesa di Sant’Antonio di Melfi, dove tralaltro era stata allestita anche la camera ardente, si sono svolti i funerali di Padre Carlo Palestina alla presenza di tantissima gente che ha avuto l’onore di conoscerlo ed apprezzarlo per il suo modo di essere e che non poteva certamente mancare nel rendergli omaggio dando così l’ultimo saluto a questo semplice frate francescano che ha scritto sicuramente una pagina importante nella storia della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa ed il suo ricordo rimarrà sempre vivo nella mente e nel cuore della gente dell’area nord di Basilicata e soprattutto della comunità rionerese.

Francesco Preziuso

Di BasNews

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